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Pattinaggio artistico: dove può arrivare Ivan Righini?

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Questo fine settimana, il pattinaggio artistico italiano ritroverà sul ghiaccio il suo miglior rappresentante in ambito maschile. Il ventiquattrenne di origine russa Ivan Righini, infatti, sarà tra i protagonisti della Cup of China 2015, per la quale è stato “ripescato” in seguito ai ritiri del giovane israeliano Daniel Samohin e del giapponese Takahiko Kozuka.

Alla sua seconda stagione nel Grand Prix, Righini avrà innanzi tutto come obiettivo quello di migliorare i risultati dell’anno scorso, sia dal punto di vista dei piazzamenti che dei punteggi. Per ora può vantare solamente un decimo posto all’NHK Trophy ed un undicesimo alla Rostelecom Cup, risultati che non rispecchiano del tutto le capacità di un atleta che comunque ha saputo piazzarsi ottavo agli ultimi Europei e tredicesimo ai Mondiali 2014. Più volte, infatti, gli è capitato di realizzare dei buoni programmi corti, rovinando però tutto con dei liberi non all’altezza: i suoi primati, sono così fermi al 2014, con il totale di 213.09 dei Mondiali ancora da battere.

Quest’anno, poi, si è aggiunta l’incognita dei problemi che lo hanno frenato nella prima parte della stagione: il suo esordio sarebbe dovuto avvenire ad inizio ottobre a Bratislava, ma un infortunio al piede gli ha impedito di prendere parte all’Ondrej Nepela Trophy della capitale slovacca; poi, alla Coupe de Nice, ha fatto segnare un modesto 60.32 punti nel corto, rinunciando al libero a causa di un problema alla lama di un pattino.

L’impressione è dunque quella di non poter dire ancora quali siano le reali possibilità di Ivan Righini: certamente, dalla sua naturalizzazione, gli appassionati italiani non devono più seguire le gare maschili coprendosi gli occhi come invece erano spesso costretti a fare quando scendeva sul ghiaccio l’italo-canadese Paul Bonifacio Parkinson. Ora, riacquisita una dignità internazionale, si aspetta che Righini riesca a realizzare un programma pulito e completo in entrambi i segmenti di gara, per capire con maggior chiarezza dove può collocarsi nelle gerarchie internazionali. La Cup of China darà le prime indicazioni in questo senso.

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Immagine: LUCA RENOLDI PHOTO – www.lucarenoldiphoto.com

giulio.chinappi@oasport.it

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