Curling
Pyeongchang 2018: il doppio misto di curling, un’opportunità per l’Italia
Una delle novità dei Giochi Olimpici invernali di Pyeongchang 2018 sarà rappresentata dal curling misto a coppie, i doppi misti o “mixed doubles”, come sono noti tra gli appassionati. Un’innovazione per il programma a cinque cerchi ma non per il curling in assoluto, visto che la prima edizione dei Mondiali di questa specialità si tenne nel 2008 a Vierumäki, in Finlandia, dove vinse la Svizzera in finale proprio sui padroni di casa. Nelle otto edizioni che si sono svolte fino ad ora, proprio gli elvetici hanno conquistato cinque titoli, ma i campioni in carica, laureatisi lo scorso anno a Sochi, sono gli ungheresi Dorottya Palancsa e Zsolt Kiss.
Quest’anno la competizione iridata si terrà in Svezia, a Karlstad, dal 16 al 23 aprile, ma qualcosa potrebbe cambiare. Rispetto a quanto avvenuto in passato, infatti, le squadre potrebbero decidere di schierare i propri atleti più rappresentativi anche in questa prova, puntando proprio alle Olimpiadi del 2018. Se prendiamo in considerazione la scorsa edizione iridata, ad esempio, solamente pochi dei giocatori che generalmente vediamo all’opera nelle prove maschili e femminili hanno partecipato alla rassegna, come la vincitrice Palancsa o la norvegese Kristin Skaslien, skip della nazionale femminile.
Sebbene non siano ancora state chiarite le modalità di qualificazione olimpica per la nuova disciplina a cinque cerchi, dunque, crediamo che anche l’Italia dovrebbe tentare di approfittare di questa novità in ottica olimpica. Lo scorso anno, gli azzurri Lucrezia Salvai e Simone Gonin ottennero una buona nona posizione, sfiorando la qualificazione ai quarti di finale (sconfitta per 8-4 con la Danimarca nello spareggio). In prospettiva olimpica, però, crediamo che l’Italia dovrebbe provare a comporre una coppia partendo dai propri giocatori più rappresentativi (ad esempio Federica Apollonio al femminile ed uno tra Amos Mosaner e Joël Retornaz al maschile) e magari confrontarla con la coppia Salvai / Gonin, che certamente merita a sua volta una possibilità dopo le prestazioni positive del 2015.
Quello che è certo, è che la formula a coppie miste, seppur criticata da molti, darà la possibilità a tanti Paesi che non hanno una storica tradizione nel curling di competere e puntare addirittura ad una medaglia, proprio che ha fatto l’Ungheria ottenendo l’oro agli scorsi mondiali, mentre in passato abbiamo visto sul podio iridato Paesi come Nuova Zelanda, Francia e Spagna, squadre con le quali l’Italia può tranquillamente rivaleggiare.
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Immagine: Amos Mosaner (Facebook)
giulio.chinappi@oasport.it