Biathlon
Biathlon, Dominik Windisch: campione di umiltà e dedizione, a Canmore è arrivata la vittoria
Dominik Windisch è un ragazzo come tanti. Semplice, sempre gentile e disponibile. Nato nella valle di Anterselva e preceduto dal fratello Markus, non poteva che innamorarsi del biathlon.
Senza grandi proclami e senza aver conquistato successi di peso nelle categorie giovanili, si è affacciato alla Coppa del mondo in punta di piedi e con tanti limiti. Nonostante il talento nello sci di fondo fosse evidente sin da subito, Dominik ha faticato a trovare il giusto feeling con il poligono e con il tiro che spesso e volentieri l’ha relegato nelle retrovie della classifica.
L’esordio in Coppa è avvenuto nel nel marzo del 2011 ad Holmenkollen, dove quest’anno si volgeranno i Mondiali, e meno di un anno dopo l’atleta del Centro Sportivo Esercito stava già festeggiando un risultato di prestigio: la staffetta maschile italiana (con il fratello Markus, Lukas Hofer e Christian De Lorenzi) vinse una storica gara ad Oberhof, tempio del biathlon in Germania. E fino ad un paio settimane fa, quello era rimasto l’unico successo di Windisch in Coppa del mondo.
L’incantesimo è stato spezzato a Canmore, in Canada, in una giornata memorabile per la squadra azzurra. Dominik ha vinto la mass start imitato, meno di due ore dopo, da Dorothea Wierer. La consacrazione per un campione di umiltà e dedizione, stakanovista negli allenamenti in pista come in palestra. Windisch, probabilmente, non era destinato ad un futuro di questo tipo nel mondo del biathlon ma con il passare del tempo si è imposto come atleta competitivo in determinati contesti di gara. Resta il tasto dolente nel tiro con la carabina, che molte volte gli impedisce ancora di lottare per le prime posizioni ma la carriera di Dominik è finalmente sbocciata. Con la speranza e l’augurio che questo possa essere solamente l’inizio.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Romeo Deganello