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MotoGP, Test Australia 2016: Valentino Rossi convincente, Marquez in ripresa e Lorenzo insoddisfatto

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La tre giorni di test 2016 dedicata alla MotoGP sul tracciato di Phillip Island (Australia), in vista del prossimo Mondiale che avrà il suo primo appuntamento in Qatar, ha fornito utili indicazioni agli addetti ai lavori ed agli appassionati, in trepidante attesa di ulteriori verifiche dopo le prove di Sepang (Malesia). Ebbene cosa hanno detto le prove in terra d’Australia? Analizziamo il quadro per punti.

PUNTO 1: IL CONVINCENTE VALENTINO ROSSI

Avevamo lasciato un Valentino Rossi contento a metà in Malesia: confortato dall’adattamento della Yamaha ai cambiamenti regolamentari, in fatto di gomme ed elettronica, ma turbato non poco dalle prestazioni del compagno di squadra Jorge Lorenzo, capace di infliggere distacchi considerevoli a tutti. Lungo i curvoni veloci della pista aussie invece la condizione sembra essersi quasi ribaltata. Valentino ha trovato grande consistenza nel suo darsi in pista, girando su un passo estremamente veloce (1’29″/1’30”) ed acquisendo sempre più feeling con la gomma anteriore che tanto lo aveva fatto pensare nella prima uscita stagionale. Rossi ha ritrovato il proprio ingresso in curva, riuscendo a frenare forte senza perdere velocità. Migliorie, a detta del 46, frutto del telaio 2015 che sembra fornire riscontri più prestazionali rispetto al 2016 in termini di guidabilità.

PUNTO 2: MARC MARQUEZ IN RIPRESA

Un altro pilota che in quel di Sepang aveva avuto diverse difficoltà era stato Marc Marquez. Nei giorni di prova di Phillip Island, specialmente l’ultimo con il miglior tempo di giornata in 1’29″158, ci sono stati dei chiari segnali di ripresa. Marc è apparso più a proprio agio con le coperture Michelin, adattandosi meglio ad uno stile di guida diverso rispetto alle Bridgestione. In più il lavoro di affinamento sull’elettronica che tanto aveva fatto penare la Honda ed il Cabronçito, in Australia, ha cominciato a dare maggiori rassicurazioni ai tecnici ed al pilota. E’ evidente che quanto si è visto lungo il nastro d’asfalto “aussie” non può fornire parametri definitivi, tuttavia a Tokyo possono avere qualche certezza in più.

PUNTO 3: L’INSODDISFATTO JORGE LORENZO

Dopo i tanti elogi made in Malesia, Jorge in queste prove è un po’ tornato sulla terra. La pista australiana non è stata così amica del maiorchino come ci si sarebbe aspettati e l’adattamento a condizione climatiche diverse, specie di temperatura, con gli assetti provati non è stato ottimale. “Poco grip sull’anteriore e una guida troppo fisica” le lamentele del campione del mondo 2015. Difficoltà di messa a punto che si sono riflesse in un’ultima giornata davvero poco fortunata per l’iberico e coincisa con una caduta e la nona prestazione assoluta a +0.602 dalla vetta. Tuttavia, da un pilota di questo calibro, ci aspettiamo una reazione già dalle prossime prove di Losail (Qatar), programmate dal 2 al 4 marzo, che daranno un quadro ancor più preciso della situazione.

PUNTO 4: LA SORPRESA MAVERICK VINALES E LE DIFFICOLTA’ DUCATI CON STONER A “GUARDARE”

Di sicura la sorpresa dei test di Phillip island è Maverick Vinales in sella alla sua Suzuki GSX-RR che ha davvero lasciato tutti a bocca aperta per le prestazioni sia sul giro singolo che sui long run. La guida aggressiva dello spagnolo, coadiuvata dalla splendida ciclistica della moto nipponica, ha fruttato crono notevolissimi che non sono passati di certo inosservati ai rivali. Suzuki che, dunque, anche in virtù del nuovo cambio seamless, potrebbe rappresentare una mina vagante in alcune gare del prossimo campionato. Chi invece sta un po’ deludendo in questo momento è la Ducati. La GP16 continua a denunciare ancora problematiche di assetto e sia Andrea Dovizioso  che Andrea Iannone non hanno certo lasciato il segno (decimo e dodicesimo tempo nel day 3). Risultati che hanno già portato qualcuno ad avanzare ipotesi su ciò che avrebbe potuto fare Casey Stoner, dopo i strabilianti test della Malesia. Di fatto, la posizione di Borgo Panigale è estremamente chiara: il ruolo di collaudatore di Stoner è quello di aiutare la Casa nel lavoro di collaudo nel corso della stagione. Disporre, altresì, di un driver in grado di andare così forte può essere sia uno stimolo per i titolari che un supporto nel set-up. Ovviamente questa è la versione “dirigenziale”. Ve ne sono altre che già immaginano uno Stoner presente in Qatar in sostituzione dell’infortunato Danilo Petrucci, protagonista di una brutta caduta e costatagli la frattura del 2°, 3° e 4° metacarpo della mano destra. Non ci resta che aspettare e vedere cosa accadrà a Losail.

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