Le future star dello sport saranno i videogiocatori?
Nel mese di dicembre dello scorso anno, su queste pagine abbiamo annunciato l’uscita del quinto capitolo della serie di videogiochi “Mario e Sonic ai Giochi Olimpici”: il videogame, dedicato alle olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, segue le versioni dedicate a Pechino, Vancouver, Londra e Sochi e sarà prodotto dalla Nintendo per le sue console. Un binomio, quello tra sport e videogames, sempre più stretto e che sfocia naturalmente nel gaming competitivo, cioè nell’organizzazione di veri e propri tornei on-line con montepremi in denaro e seguiti calcolati in milioni di persone.
Un fenomeno che, possiamo ipotizzare, farà dei competitor di queste manifestazioni delle vere e proprie star internazionali degli sport “da divano”.
In principio fu il poker sportivo online: ormai considerato un vero e proprio sport della mente e non più semplice gioco di fortuna, il gioco ha ormai una solida tradizione di spettacolarizzazione e di seguito. Tutto è iniziato dalla trasmissione dell’evento principale delle World Series Of Poker (WSOP – il campionato mondiale di poker sportivo). Il successo di queste dirette live ha dato il via alla crescita delle trasmissioni dedicate al poker live, in particolare canali specializzati in dirette streaming come Youtube Gaming e Twitch. Per le maggiori poker room online che organizzano tornei live, come Titanbet.it Poker con l’Italian Poker Open, trasmettere il tavolo finale degli eventi è ormai un must. Da qui alle dirette tv su canali sportivi come ESPN o reti specifiche dedicate al poker competitivo il passo è stato breve.
Canali che via via hanno visto aumentare il numero di utenti collegati, le ore di diretta e le trasmissioni specificamente collegate al gaming competitivo. Una tendenza che ha fatto diventare i giocatori dei tornei dei personaggi di livello internazionale.
Dopo il poker è stato il turno dei videogiochi. Milioni di ore di diretta, tornei di tutti i principali giochi trasmessi in tutte le piattaforme, giocatori che si riprendono mentre spiegano le proprie strategie. Un mondo in continua evoluzione e in costante espansione.
E le principali case produttrici di videogiochi non si sono lasciate sfuggire l’affare.
É di poco tempo fa, infatti, l’annuncio ufficiale di Electronic Arts, di aprire una divisione dedicata alla creazione di tornei e competizioni on-line dei principali titoli prodotti. Avreste mai sognato di poter giocare a FIFA, Madden e Battlefield in diretta streaming ed essere seguiti da persone collegate da tutte le parti del mondo e con la possibilità di vincere premi in denaro? Da oggi sarà possibile.
Ma la Electronics Arts non è stata la prima ad investire in questo settore. Altri grandissime case come Activision Blizzard avevano già intuito le potenzialità del campo ed hanno già da anni le proprie consolidate sezioni dedicate al gaming competitivo.
Gaming competitivo che, ad oggi, può essere considerato come una realtà ormai consolidata e redditizia, basti pensare al seguito di tornei mondiali come quelli di Starcraft II, League of Legends e Dota 2 che vantano montepremi milionari ed un seguito di utenti che i principali eventi sportivi tradizionali possono solo sognare.
Ricerche specializzate hanno confermato l’espansione di questo trend: lo scorso anno è stato calcolato che circa 134 milioni di persone in tutto il mondo hanno assistito almeno ad un torneo di e-sports. I premi in denaro incassati sono stati stimati in più di 15 milioni di dollari. Più del doppio dell’anno precedente.
Oggi tutti noi conosciamo almeno una stella del poker sportivo. Il popolo della rete e degli appassionati conosce i nomi e le biografie dei vincitori annuali dei tornei di Dota 2 e League of Legends, sa quanto hanno guadagnato e conosce le strategie di gioco grazie alle dirette streaming che gli stessi players organizzano ogni giorno. Le sponsorizzazioni importanti ed i contratti di esclusiva per i giocatori più famosi continuano ad aumentare così come continuano a crescere i montepremi in palio in campo internazionale. Riuscite a trovare significative differenze con gli sport tradizionali? Io no.