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Team event: l’Austria si sblocca, è oro

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Planai in delirio per la prima, vera festa austriaca di questi Mondiali di Schladming: i padroni di casa si aggiudicano infatti l’oro nel team event, battendo in finale la Svezia.

Nella prima manche, Maria Pietilae-Holmner cade dopo poche porte e regala il punto a Nicole Hosp; non c’è storia, come da pronostico, tra Marcel Hirscher e Mattias Hargin. Miki Kirchgasser chiude i conti con Frida Hansdotter; Philipp Schoerghofer, in tutta tranquillità, ha poi la meglio su Andre Myhrer per un comodo 4-0. Partecipano alla festa austriaca, da riserve, anche Marcel Mathis e Carmen Thalmann.

L’Austria aveva eliminato in semifinale con un rotondissimo 4-0 la Germania, per la gioia del pubblico locale che sentiva particolarmente questo derby; eccezionale, nel penultimo round, la manche di Marcel Hirscher, apparso davvero carichissimo in vista di gigante e slalom. La Svezia si era invece qualificata all’ultimo atto imponendosi per 3-1 contro il Canada. Nella finalina per il bronzo, combattuta come non mai, ha la meglio la Germania (Lena Duerr, Maria Riesch, Felix Neuretuther, Fritz Dopfer con Veronique Hronek e Stefan Luitz come riserve) su un Canada nel quale, comunque, ha brillato la stella di Michael Janyk.

L’Italia, invece, conferma l’infelice tradizione in tutto ciò che sia “parallelo”, individuale o a squadre: fuori subito, pur da seconda testa di serie, contro la non irresistibile Repubblica Ceca. Solo Elena Curtoni vince la sua manche contro Martina Dubovska; Simoncelli e la Costazza, invece, sono dietro per una manciata di centesimi a Berndt e Paulathova. Nella manche decisiva, il giovane Roberto Nani sbaglia a metà tracciato in una discesa molto equilibrata contro Filip Trejbal.
Su questo tipo di gara, però, continua a persistere la questione sicurezza. Il punto principale è che i tracciati sono troppo ravvicinati, si parla di pochissimi metri di distanza tra il “blu” e il “rossa”: questo significa scontro molto probabile tra i due atleti in caso di caduta di uno. E’ quanto avvenuto agli ottavi di finale, quando il croato Filip Zubcic ha travolto in pieno il tedesco Felix Neuretuher, che solo per una pura casualità non ha riportato serie conseguenze al ginocchio e alla tibia. Ma anche ai quarti lo sloveno Kranjec ha rischiato di “falciare” Hirscher, senza contare che in passato questa gara costò tantissimo a uno come Benni Raich. Capiamo le esigenze della FIS di trovare nuove formule per rendere più appetibile lo sci, ma vale la pena giocare sulla pelle degli atleti, oltretutto senza coinvolgerli minimamente-come abbiamo già avuto modo di ripetere-quando ci sono decisioni importanti da prendere?

foto tratta da actus.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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