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Nuoto: Detti-Dotto, paronomasia vincente

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RICCIONE – “Chi dice donna dice danno“, ci ripeteva sempre – con spunti tutt’altro che femministi – la professoressa di lettere del liceo al biennio. Ma lo diceva per spiegarci la paronomasia, figura retorica che consiste nell’accostare due o più parole che abbiano suono molto simile ma significato diverso. Un po’ come Detti-Dotto, i protagonisti del day 3 degli Assoluti 2016 di nuoto, assoluti lampi nel cielo romagnolo che oggi prometteva sbadigli e che invece, come ieri, ha regalato emozioni. Forti, fortissime, tra un record italiano che resiste da 16 anni pronto a cadere e un altro – storico e gommato – ormai superato. Detti-Dotto, la paronomasia vincente della vasca azzurra.

21 anni il primo, livornese, allenato da Stefano Morini (che è anche suo zio), compagno di allenamenti e amico fidato di Gregorio Paltrinieri. Dopo un’infezione alle vie urinarie che lo ha costretto a fermarsi per tutta la scorsa stagione, il toscano ha reagito da campione e punta adesso a riempire il suo palmarès di medaglie e non solo di belle, anzi bellissime, parole. Da quando è tornato a nuotare non s’è più fermato: svariati primati personali dai 400 ai 1500 sl lo hanno portato, questo pomeriggio, al secondo miglior crono italiano all time nelle otto vasche. Il 3’43”40 di Massimiliano Rosolino, datato Sydney 2000, sembra prossimo a cedere il passo alla genuina simpatia di Detti, che con 3’43”97 è tornato intanto il terzo al mondo nel 2016.

Di anni Dotto ne ha invece 26, veneto e simpatizzante del Cittadella che lunedì è tornato in Serie B, guidato da Claudio Rossetto e argento mondiale ai Mondiali in vasca lunga di Shanghai 2011. Una carriera promettente e un talento cristallino che, però, ha raccolto anche cocenti delusioni. Perché soprattutto nelle ultimi stagioni Luca non è riuscito a esprimersi come avrebbe voluto, frenato più dalla testa che dalle gambe, limitato dalla paura di andar forte che è scomparsa definitivamente lo scorso dicembre. Da Riccione a Riccione: in mezzo Assoluti invernali, Arena Pro Swim Series, Trofeo Città di Milano e, adesso, Assoluti primaverili. L’amarezza per il 48”40 della finale individuale dei 100 sl di martedì è servita ad affrontare una prima frazione di staffetta da assoluto padrone. Anzi, da re. Che non è più Filippo Magnini, 48”04 con il costumone a Roma 2009, ma da stasera Luca Dotto, 47”96. La nuova frontiera della velocità italiana. Un pioniere, come lo ha definito SwimVortex.  

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

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