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Judo, Europei 2016: le pagelle degli azzurri e dei big internazionali (seconda giornata)

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La seconda giornata dei Campionati Europei di judo 2016 ha assegnato quattro nuovi titoli continentali per le categorie 63 kg, 70 kg (donne), 73 kg ed 81 kg (uomini). Vediamo nel dettaglio come si sono comportati i judoka azzurri impegnati ed alcuni dei più importanti interpreti internazionali, in attesa che abbiano inizio i combattimenti della terza giornata.

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PROMOSSI

Gévrise Émane (70 kg): la trentatreenne francese non si è accontentata di essere campionessa del mondo, ma ha voluto prendersi anche il titolo europeo, salendo sul gradino più alto del podio della rassegna continentale per la quinta volta in carriera, quattro anni dopo l’ultimo successo. Una leggenda vivente del judo, incontentabile collezionatrice di medaglie.

Esther Stam (70 kg): l’olandese ha regalato al suo Paese d’adozione, la Georgia, un risultato senza precedenti nel settore femminile, una medaglia d’argento continentale. Ricordiamo che Stam decise per il cambio di cittadinanza sportiva per evitare il confronto con Kim Polling, ma a Kazan’ la sua ex connazionale non ha fatto meglio di quinta.

Tina Trstenjak e Kathrin Unterwurzacher (63kg): la slovena si è confermata regina della categoria 63 kg, conquistando l’alloro continentale dopo quello mondiale, mentre l’austriaca, sconfitta in finale, ha ottenuto un bell’argento dopo i problemi di salute che avevano interrotto la sua carriera qualche mese fa.

Khasan Khalmurzaev (81 kg): battendo in finale Avtandili Tchrikishvili, il giovane russo ha regalato al Paese organizzatore il primo titolo di questa competizione. Tra gli assenti e qualche prestazione deludente, alla fine è stato lui a regalare la medaglia d’oro al pubblico di Kazan’, sotto gli occhi di Vladimir Putin.

Edwige Gwend (63 kg): seppur in fondo alla lista dei promossi, abbiamo voluto inserirvi anche l’azzurra. Quinta per l’ennesima volta in una grande competizione, Gwend ha disputato un buon torneo, perdendo solamente in semifinale con l’imbattibile Trstenjak, e poi cedendo alla discussa russa Ekaterina Valkova, risultata recentemente positiva al meldonium. Ad ogni modo, Gwend ha salvato la seconda giornata del judo azzurro.

FACCINA GIALLA2

RIMANDATI

Avtandili Tchrikishvili (81 kg): disperato, il georgiano è crollato sul tatami quando ha realizzato di aver perso la sua invincibilità in ambito europeo. Una medaglia d’argento resta un grande risultato, ma può lasciare l’amaro in bocca a chi cercava a Kazan’ il quarto oro consecutivo.

La cerimonia d’apertura: in una competizione di quattro giorni, una cerimonia d’apertura a metà del secondo non sembra avere molto senso. Con tanto di Vladimir Putin pronto a dichiarare aperta la rassegna continentale. Una forzatura.

Sagi Muki (73 kg): campione in carica dei 73 kg, Muki ha lasciato la competizione agli ottavi di finale, battuto dal sorprendente sloveno Martin Hojak. Il talento israeliano ha accusato un passaggio a vuoto comprensibile, ma certo non potrà dirsi soddisfatto della sua prova.

FACCINA ROSSA2

BOCCIATI

Gli azzurri: Antonio Esposito, Enrico Parlati (entrambi 73 kg) ed Antonio Ciano (81 kg) non hanno superato il primo turno. I tre campani non hanno messo a segno punti e sono risultati impalpabili. Forse il solo Esposito può recriminare su qualche shido di troppo, ma ad ogni modo non ci è sembrato quello dei giorni migliori.

Il meldonium: tre judoka russi positivi al meldonium hanno combattuto a Kazan’, con Ekaterina Valkova che ha ottenuto il bronzo ai danni di Edwige Gwend. Una situazione imbarazzante dopo l’amnistia della WADA sul farmaco di produzione lettone che non fa bene al judo ed allo sport in generale.

Lasha Shavdatuashvili (73 kg): medagliato d’argento, ma con un errore da vero principiante e non degno di un campione olimpico. Shavdatuashvili ha regalato l’oro europeo all’azero Rustam Orujov a nove secondi dalla fine, quando ha inspiegabilmente deciso di uscire dal tatami. Davvero incredibile.

Kim Polling (70 kg)numero uno del mondo, tre volte campionessa europea in carica, l’olandese si è spenta nelle fasi finali, chiudendo quinta. Gli Europei non sono più il suo giardino di casa.

La Germania: tre settimi posti come miglior risultato sono davvero poco per una nazionale che nel 2015 vinse nove medaglie. Anche Laura Vargas-Koch, una delle favorite della categoria 70 kg, ha completamente tradito le attese.

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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