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Beach Volley

Beach volley, Campionato Italiano 2016. INTERVISTA Fabio Galli “Situazione difficile, rilancio rimandato”

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Niente rilancio quest’anno del Campionato Italiano del beach volley il cui futuro è sempre più incerto. Le indiscrezioni delle ultime ore diventano ufficialità con le parole di Fabio Galli, ex beacher di altissimo livello e attualmente consigliere federale in quota atleti e attentissimo al mondo del beach. Non è stato trovato l’accordo con la BVU di Thomas Casali per la gestione del circuito tricolore, principalmente per una questione di soldi ma anche, secondo Galli, per una questione di tempi. “Abbiamo parlato per la prima volta di questa proposta in Consiglio a fine marzo – spiega il consigliere – e sapevamo tutti che sarebbe stata una corsa contro il tempo perché fra adempimenti burocratici e ratifiche dei vari uffici, l’attività federale presuppone sempre qualche passaggio che rallenta l’iter. Sapevamo anche che con questa scelta ci saremmo presi un rischio perché alla fine è la Federazione che risponde dal punto di vista finanziario anche se la gestione è in capo ad un altro soggetto. Quello del main sponsor era un problema risolvibile, quello del rischio economico è stato insormontabile. Sicuramente qualcosa non ha funzionato perché l’idea è buona, per certi versi esaltante, se mi metto dalla parte degli atleti e io so cosa vuol dire. Se non è per quest’anno sarà per il prossimo. La volontà di costruire c’è e ci sono le basi per poter lavorare in prospettiva”.

Il rischio reale che non si disputi il campionato italiano esiste.Diciamo che è una possibilità remota e che tutti noi lavoreremo perché non si verifichi – prosegue Galli – quest’anno non abbiamo potuto programmare, i budget ci sono stati ridotti in corsa, a gennaio e da lì in poi è stato tutto molto difficile. Nonostante queste difficoltà stiamo cercando di mettere in piedi un campionato credibile. Non è l’anno per il rilancio, al movimento chiediamo ancora un po’ di pazienza. Bisogna salvare il salvabile. E’ dura dirlo ma è così. Ci stiamo guardando attorno abbiamo qualche organizzatore che ci ha dato la sua disponibilità anche economica per organizzare una tappa del campionato italiano e noi siamo pronti a mettere a disposizione la stessa struttura dello scorso anno. Per ora parliamo di tre, forse quattro sedi ma contiamo di trovarne almeno un altro paio più la finale che assegna il titolo. Mi piacerebbe che la finale si potresse disputare a Cesenatico, proprio per sancire il prosieguo della collaborazione con BVU che è un’associazione di gente capace e valida ma questa è una mia idea personale”.

Galli non si lascia sfuggire i nomi delle possibili sedi di tappa ma si parla apertamente di Cordenons, Casalvelino e Cervia come sedi che per ora hanno dato la disponibilità. In forte dubbio San Teodoro e Catania che ha ospitato le ultime due edizioni della finale.

Il dirigente federale è dispiaciuto per la situazione che si sta venendo a creare ma cerca di lanciare un messaggio di speranza a tutto il movimento. “La situazione non è semplice, non ci nascondiamo dietro a un dito – spiega – siamo al 6 maggio e non siamo ancora certi che disputeremo il campionato italiano e, da ex praticante, so che la situazione è grave perché dietro a ogni giocatore c’è uno staff, c’è una programmazione che adesso rischia di basarsi su dati incerti. Dico a tutti i giocatori che queste situazioni in passato sono capitate altre volte, quando io ero giocatore mi è successo di arrivare a maggio senza conoscere i programmi ma questi passaggi a volte sono necessari per fare in modo che nasca qualcosa di solido e bello per tutto il movimento. Mi impegnerò personalmente fino allo stremo delle forze per tenere in piedi una tradizione come il Campionato Italiano e per costruire qualcosa di dignitoso. So che queste parole non saranno consolatorie o esaltanti ma dico a giocatori, tecnici e dirigenti che in questa fase vanno abbassate le attese. Purtroppo tutti hanno aspettative altissime ma questo momento storico non le supporta. Pensiamo per ora a mantenere quel poco che c’è perché sono convinto che si possa risalire. Partendo dal settore giovanile che quest’anno vedrà invariata l’attività con una dozzina di date, quattro per l’Under 19 e sette o otto per l’Under 21”.

In chiusura Galli parla del rischio che sta correndo il beach volley italiano: quello di creare una forbice sempre più ampia tra chi svolge attività in Nazionale e il resto degli atleti dall’alto livello alla base. “E’ una caratteristica particolare solo del beach volley, accadeva ai miei tempi, quando vestivo la maglia azzurra e accade anche oggi. L’atleta che fa parte della Nazionale viene visto dagli altri come un privilegiato ma specialmente oggi credo che gli azzurri meritino il rispetto e il tifo di tutti, visto che si fanno valere in ogni angolo del mondo e ci stanno regalando grandi soddisfazioni. E’ vero, non siamo il mondo perfetto ma ci sono eccellenze anche nel mondo del beach volley italiano e la speranza è che ogni momento difficile, ogni aspetto negativo serva per far crescere il movimento”.

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