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Tennis
Tennis, Masters 1000 Madrid: Djokovic il cannibale piega un combattivo Murray e conquista anche la Spagna
E sono 30 Master 1000 vinti in carriera. Non si esaurisce davvero mai la fame di vittoria di Novak Djokovic (numero 1 del mondo) che, per la seconda volta in carriera a distanza di 5 anni, fa suo il torneo di Madrid, sconfiggendo al termine di una combattuta finale il numero 2 del mondo Andy Murray per 6-2 3-6 6-3 in 2 ore e 8 minuti di gioco. Un successo che, come detto, porta il serbo in vetta alla graduatoria dei 1000 conquistati, scavalcando Rafa Nadal, e scaccia tutti i fantasmi di Montecarlo, dopo l’inattesa sconfitta con Jiri Vesely.
Nel primo set, Nole rasenta la perfezione concedendo la miseria di 3 punti a Murray, sul proprio servizio, e annichilendo lo scozzese in ogni parte del campo. Un soliloquio negli scambi prolungati vale due break nel primo e quinto gioco ed è quasi sconfortante notare che si stiano affrontando il primo e il secondo giocatore dell’ATP, per la differenza abissale tra i due contendenti a favore di Djokovic. La quantità industriale di righe colpite dal serbo nel corso della frazione porterebbe quasi ad eliminare il termine dal vocabolario, sostituendoci il nome “Novak”. L‘83% di punti ottenuti con la seconda di servizio e il 17% dello scozzese sulla sua seconda spiegano esaustivamente l’andamento di un incontro a senso unico concluso 6-2 in 32’.
Nel secondo parziale, a sorpresa, Djokovic abbassa il proprio livello ed è il trionfatore di Wimbledon 2013 ad essere più incisivo. Una maggiore profondità di palla e un atteggiamento più propositivo sono le armi che consentono ad Andy di entrare finalmente in partita, approfittando anche del calo del proprio avversario. Ciò si concretizza nel quarto gioco quando 2 errori gratuiti ed un doppio fallo valgono il break per il britannico. Un vantaggio che Murray mantiene con grande autorevolezza fino alla fine del set, vinto per 6-3.
Nella terza e decisiva frazione, entrambi i giocatori danno libero sfogo al proprio miglior tennis, rischiando il tutto per tutto. Inizia Djokovic, strappando la battuta al rivale nel secondo game, ma risponde prontamente il n.2 del ranking nel gioco successivo. Uno scambio di colpi di altissima qualità che vale un altro break nel sesto game quando un magico rovescio lungolinea del serbo va pizzicare un pezzetto di riga quanto basta per dargli il punto. Un gap letale per Andy che sul (5-3) darà vita ad un game incredibile, ricco di emozioni, con Nole in grado di recuperare 0-40 ed annullare ben 7 palle break, ponendo fine alle ostilità, concretizzando il secondo match point a disposizione.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Immagine: profilo twitter Wimbledon 2015