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Formula 1
F1, GP Spagna 2016, le pagelle: Max conquista maturità e lode. Disastro Mercedes, depressione Kvyat
È nata una stella. Max Verstappen, all’esordio in Red Bull, ha vinto con l’autorevolezza del veterano il GP di Spagna ed è diventato, a 18 anni-7 mesi-15 giorni, il più giovane di sempre a riuscirci in F1. L’olandese ha scartato il regalo gentilmente offertogli dalla “coppia che scoppia” della Mercedes. Le Frecce d’Argento hanno pagato la foga di Lewis Hamilton, più dell’eccesso di difesa di Nico Rosberg, con un harakiri di squadra che ha spianato la strada agli altri (e fatto incavolare la Dirigenza tedesca). Kimi Raikkonen è stato sulle tracce di Verstappen per oltre 15 giri nel finale, senza però riuscire a scalfirne la leadership. Il finlandese ha così chiuso secondo davanti al compagno di scuderia Sebastian Vettel, il cui nervosismo è stato ancora una volta “registrato” da un colorito team radio. Due Rosse sul podio potrebbero sembrare un bilancio confortante viste le premesse, ma il sapore dell’occasione sfuggita causa assenza ingiustificata delle Mercedes ha lasciato sicuramente un retrogusto amaro nelle bocche dei Ferraristi… Parola alle nostre pagelle.
Verstappen: 100 e lode. Gli esami di maturità sono vicini e Max è addirittura in anticipo sulla tabella di marcia. A nemmeno 19 anni conquista la prima gara della sua giovane carriera, nella prima domenica a bordo di una top-car… Dopo 24 corse passate a farsi le ossa in Toro Rosso. Tenete bene a mente questo Gran Premio di Spagna 2016, potrebbe essere il vero inizio del cammino iridato di un futuro fenomeno assoluto della F1.
Raikkonen: 7,5. Partenza groggy, prosieguo di gara da leone finnico. Sfrutta tutto quello che c’è da sfruttare e chiude per la terza volta in stagione davanti al più quotato compagno di squadra. Seconda forza del Mondiale.
Sainz: 7. L’altro “gemello diverso” della Toro Rosso fa un figurone nella gara di casa. Pregusta il risultato clamoroso, in realtà, si ritrova ad applaudire l’impresa storica del “vecchio” team mate. Miglior risultato personale in stagione. Muy bien, Carlitos.
Vettel: 6. Il pit anticipato con montaggio delle media gli vale l’undercut su Ricciardo, ma il tedesco non sembra quello dei tempi migliori in Rosso. Al 59° giro, Ricciardo attacca in staccata, le vetture si affiancano e si sfiorano, lui tiene la posizione e si arrabbia in radio: “è arrivato dritto nella mia macchina, che facciamo, corse o ping pong”. Beneficia dei problemi che affliggono l’australiano e conduce più tranquillamente in porto un terzo podio che, in assenza delle Frecce d’Argento, sa un po’ di mediocrità… Mezza lancia in suo favore: una migliore strategia del box Ferrari avrebbe potuto mandarlo più in alto sul podio.
Ricciardo: 6. Una foratura in extremis rischia di fargli saltare il quarto quarto posto stagionale. Vettel gli dà un secondo a giro, dopo il secondo cambio-gomme. Il box Red Bull non si adegua alla marcatura, se non al 43° giro quando lo fa fermare. Troppo tardi. Seb lo passa durante la sua sosta e rientra terzo: ancora una volta addio podio… In questa prima parte di stagione, sfortunato (guai non imputabili alla sua condotta di gara) nella fortuna (c’è sempre qualche pezzo da novanta che gli si toglie davanti…).
Gutierrez: 6. Eppur si muove. Dopo due ritiri, un 14° e un 17° posto, l’undicesima piazza al Montmeló.
Williams: 5. Altra gara “di contenimento”, ancora senza podio. E mancavano due Mercedes…
Piloti Mercedes: 4. Non vogliamo vestirci degli scomodi panni dei giudici, né degli psicologi… L’impressione è che Lewis abbia osato oltremodo, sicuramente innervosito dalla partenza-sprint di Nico che stava vanificando la meritata pole di sabato; il tedesco, da par suo, non avrebbe concesso volentieri il controsorpasso all’inglese. Gli interessi individuali e di squadra in ballo meritavano maggiore “accortezza”, la gara non sarebbe finita alla curva successiva. Gli amanti della F1 / nemici della monotonia sentitamente ringraziano…
Kvyat: 4. Depresso. Molto. La “retrocessione” in Toro Rosso, con la concomitante vittoria del suo sostituto in Red Bull, lo hanno letteralmente ammazzato psicologicamente. Nemmeno il sesto posto del nuovo compagno di squadra a Barcellona lo ha aiutato… Decimo, deve reagire e provare a risalire la china, le qualità ci sono.
Manor: 3. Profondo Rosso…Blu.
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