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Nuoto, Europei Londra 2016. Il pagellone. Pizzini, un leone! Che delusione la 4×200!

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FEDERICA PELLEGRINI 5.5: poteva uscire dalla vasca con il sorriso sulle labbra, avendo visto una possibile rivale come Sjostroem chiudere con un tempo “umano” la prima frazione della staffetta e invece esce con una prestazione inspiegabile per quello che ha fatto vedere finora. Heemskerk parte dopo lei e porta l’Olanda sul podio, basta questo a rendere insufficiente la prestazione di una Pellegrini che forse (è una speranza?) ha voluto lanciare qualche messaggio. Lo capiremo domani? Chissà…

ALICE MIZZAU 5: irriconoscibile rispetto all’atleta brillante dello scorso anno che diede l’assalto anche a sua maestà Pellegrini di questi tempi a Riccione e che fu decisiva per l’argento mondiale. Ha avuto problemi fisici, è vero, ma resta nettamente al di sopra delle sue possibilità, anche rispetto a Riccione. Serve un cambio di rotta repentino.

ERICA MUSSO 5: non è la Musso che siamo abituati a vedere in staffetta. Con 1’59”5 lanciato non si va tanto lontano. Ha le potenzialità per riportare le azzurre in linea di galleggiamento ma non ci riesce, ottenendo uno dei suoi peggiori risultati nelle gare che contano.

STEFANIA PIROZZI 5: à la Pirozzi vista in questi giorni. Poco brillante. Ci prova nella prima parte della sua frazione ad avvicinarsi al treno delle medaglie ma paga nel finale dove cala vistosamente e cede il testimone alla Pellegrini troppo lontana dalle posizioni che contano.

SIMONA QUADARELLA 7: prima finale continentale e quinto posto che vale. L’impressione è che non scateni tutti i cavalli del suo motore, forse perché non è nelle stesse condizioni di Riccione ma gareggia con autorità e prova anche a puntare verso chi si sta giocando il podio non riuscendo però ad agganciare il treno giusto. Buon esordio.

DILETTA CARLI 5: l’anno scorso volava e quest’anno, come tutte le compagne di specialità, è in chiara difficoltà. La crisi delle mezzofondiste azzurre attanaglia anche la giovane toscana che non è mai in gara nella finale degli 800 sfilandosi ben presto dal gruppo che si gioca le medaglie e non riuscendo a mettere in atto il negative split che spesso le ha permesso di ottenere ottimi risultati.

SARA FRANCESCHI 8: che bella finale per la toscana che sfiora addirittura un podio che avrebbe avuto del clamoroso. La grinta e la sfrontatezza non le manca di certo, disputa una gara in crescendo che la porta ad avvicinarsi progressivamente ai mostri sacri della specialità. Ottima rana, buonissimo lo stile libero: l’Italia potrebbe aver trovato un nuovo nome per i prossimi anni. Da rivedere ma promette benissimo.

CARLOTTA TONI 6.5: seconda finale londinese dopo gli ottimi 400, ancora da protagonista almeno per tre quarti. Le manca qualcosa per esserlo fino in fondo e giocarsi la medaglia ma anche per lei questo è un passaggio importante e potrebbe essere arrivato il salto di qualità che attendeva da tempo.

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