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Ciclismo
L’Italia rischia il Giro peggiore della storia. Nessun azzurro nella top5? Non è mai successo…
Il Giro d’Italia 2016 potrebbe rivelarsi il peggiore di ogni epoca per i colori azzurri.
Le difficoltà di Vincenzo Nibali hanno messo in luce un dato di fatto che, oggettivamente, era già noto prima dell’avvio della corsa rosa: oltre al 31enne messinese, il Bel Paese può contare solo sul giovane Fabio Aru (26 anni a luglio) per il futuro a breve termine nelle corse a tappe. Alle spalle del duo sardo-siculo, il vuoto quasi totale. Potrebbe emergere Diego Rosa, molto vicino all’approdo al Team Sky, dove il suo ruolo, in uno squadrone con Chris Froome e Mikel Landa, sarà però tutto da verificare, senza dimenticare che il passaggio da gregario a capitano non risulta sempre così scontato. Tra i più giovani, invece, non si intravede al momento un corridore capace, nel giro di 2-3 anni, di giocarsi almeno un podio in un grande giro.
Tornando all’edizione in corso del Giro d’Italia, Vincenzo Nibali occupa attualmente la quarta posizione, tuttavia la scarsa condizione del siciliano non lo mette al sicuro da ciclisti di buona fattura come il russo Ilnur Zakarin ed il polacco Rafal Majka, rispettivamente distanti 7″ e 51″ dal siciliano.
Se il messinese dovesse perdere ulteriormente terreno, si materializzerebbe un risultato storico (in negativo): in 99 edizioni, non è mai accaduto che l’Italia non abbia piazzato almeno un proprio corridore nella top5 del Giro.
In questo senso, le edizioni peggiori furono quelle del 1972 (5° Wladimiro Panizza, 8° Felice Gimondi) e del 1987 (5° Flavio Giupponi, 6° Marco Giovannetti), mentre per trovare un podio senza italiani basta tornare al 2012, quando Ryder Hesjedal si impose davanti a Joaquim Rodriguez e Thomas De Gendt (Michele Scarponi fu quarto, precedendo Ivan Basso e Damiano Cunego).
L’unico altro italiano attualmente nella top10 è Domenico Pozzovivo, nono a 10 minuti dall’olandese Steven Kruijswijk… Scorrendo la classifica, troviamo il giovane Davide Formolo 24° a quasi trequarti d’ora, mentre i vari Giovanni Visconti (16°), Stefano Pirazzi (17°) e Matteo Montaguti (18°), con tutto il rispetto, stanno già lottando per un piazzamento più che onorevole in relazione ai loro obiettivi iniziali.
Il quadro, dunque, è desolante. Se Nibali non ritroverà un barlume di brillantezza, l’Italia andrà incontro al suo peggior risultato di tutti i tempi al Giro. La sensazione è che in ogni caso, anche qualora lo Squalo torni a mordere, il record negativo sia solo rimandato. Con Fabio Aru che nei prossimi anni dovrebbe concentrarsi prevalentemente sul Tour de France ed un Vincenzo Nibali che, purtroppo, non andrà a ringiovanire, il rischio serio sarà quello di ritrovarsi senza corridori nostrani in gradi di fare classifica. A quel punto anche una top10 diverrebbe un traguardo lontano.
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federico.militello@oasport.it
Foto: comunicato Rcs