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Gontier e Wierer, le gemelle d’oro del biathlon italiano

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Nicole Gontier e Dorothea Wierer, in rigoroso ordine alfabetico considerando il cognome, potrebbero segnare una svolta nel panorama del biathlon femminile italiano. Senza correre troppo indietro nel tempo, la medaglia di bronzo conquistata nella staffetta iridata di Nove Mesto, senza di loro probabilmente non sarebbe arrivata, senza sminuire il valore delle prestazioni offerte dalle più esperte Michela Ponza e Karin Oberhofer.

La Wierer, già tra volte campionessa del mondo a livello juniores, ha lanciato la staffetta con una frazione perfetta nella prima sezione di gara. Senza sbagliare al tiro, e con la sua ormai consueta rapidità di esecuzione, ha chiuso i primi 6km di gara in quinta posizione a 10” dalla prima. Il talento della 22enne si vede, anche se ancora a sprazzi, ormai da inizio stagione. Difficile partire forte a dicembre dopo l’infortunio patito ad ottobre. L’azzurra, però, è cresciuta sempre e in maniera progressiva. Prima è entrata a punti, poi nelle 30, e ancora nelle 20. La sensazione è che, per trovare la quadratura del cerchio, manchi ancora qualcosa.

A volte latita la precisione al poligono, mentre tendenzialmente la velocità sugli sci stretti non è ancora paragonabile a quella delle big, anche se sarà da verificare in particolare nel prossimo dicembre, sperando in un’estate, e in un autunno, senza grossi problemi fisici. Solo a quel punto potremo pesare definitivamente un’atleta che si era presentata ai Mondiali del 2011 conquistando una Top 10, in quello che, probabilmente, è stato il miglior periodo di forma della sua carriera.

Diverse, invece, le caratteristiche di Nicole Gontier. Più performante sugli sci, meno al tiro, dove fatica a trovare alte percentuali. Quando le capita, però, riesce a fare la differenza. Ad esempio, si è comportata bene in piazzola nella staffetta di Nove Mesto, dove non ha coperto due bersagli al primo poligono. Sugli sci il ritmo è sempre buono, ma la giovane età può farci pensare che possa ancora migliorare sotto questo punto di vista. Le caratteristiche potrebbero farla diventare, se si svilupperà una buona crescita, un’outsider per le prime posizioni in caso riuscisse a sparare sul 90%.

Oltre queste due giovanissime, l’Italia può contare anche sulla precisa Alexia Runggaldier, classe ’91 e coetanea della Gontier. Crescendo sugli sci, potrebbe anche lei, grazie alla costanza, togliersi delle belle soddisfazioni.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: sportnews

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