Triathlon
Triathlon, World Series 2016: l’aria di casa fa bene ai fratelli Brownlee. La statunitense Jorgensen già in forma olimpica
La quinta tappa delle World Triathlon Series 2016 tenutasi ieri a Leeds ha detto “abbastanza” in campo maschile, molto, anzi moltissimo, in quello femminile. Vediamo perché.
Tra gli uomini c’è stato il trionfo dei fratelli Brownlee (primo Alistair, secondo il più giovane Jonathan, rispettivamente oro e bronzo a Londra 2012), sicuramente galvanizzati dal clima casalingo, essendo nati e cresciuti proprio a Leeds e dintorni; alle loro spalle, un veloce e resistente Aaron Royle, che si è aggiudicato la terza medaglia in WTS. L’australiano è giunto al traguardo attardato di un minuto rispetto al vincitore ed è stato bravo a mantenere il vantaggio sul vecchio marpione Javier Gomez.
Il trentatreenne spagnolo è riuscito nel recupero fino alla 4^ posizione grazie al miglior tempo fatto registrare nella frazione a piedi, dopo essere rimasto sempre nel gruppone degli inseguitori nel ciclismo, ed a conti fatti è rimasto vittima dell’inattaccabile alleanza fra i due “fratelli terribili”. L’argento olimpico di Londra era alla sua prima gara stagionale in World Series ed ha un po’ deluso le aspettative in Inghilterra, dove, ricordiamolo, mancavano i primi tre atleti del ranking mondiale, il messicano Grajales e i due superiberici Mola-Alarza.
La comune strategia ed i conseguenti divari enormi prima dell’inizio dell’ultima frazione, fra i tre fuggitivi e tutti gli altri, hanno “travolto” anche il nostro Alessandro Fabian; il carabiniere padovano si è dovuto accontentare di una strettissima 31^ posizione finale. In pratica, una vera e propria giornata-no, per il nostro triatleta, che dopo il 4° posto al recente europeo di Lisbona, sperava in una tappa europea di WTS sicuramente migliore. I problemi addominali e le difficoltà respiratorie patiti fin dal nuoto non gli hanno consentito di gareggiare sui suoi soliti livelli, cioè sempre a ridosso del gruppo dei migliori.
Campo-partenti stellare in campo femminile, invece, vista la presenza di tutte le più forti triatlete del momento. Leeds ha incoronato vincitrice la fortissima statunitense Gwen Jorgensen, che si è aggiudicata l’ennesima gara internazionale in carriera. Tempo fermato sul 2.00.33, alle sue spalle è maturata la quarta medaglia mondiale per la numero 1 del ranking, la rappresentante delle Bermuda Flora Duffy, in 2.01.24, mentre il bronzo è andato alla britannica Vicky Holland (2.01.57), dopo una battaglia “in famiglia” con Jodie Stimpson, giunta 4^ e a tutt’oggi seconda nelle graduatorie mondiali.
Sorpresa al traguardo per un’altra forte corritrice, la cilena Barbara Riveros, ottima 5^. A chiudere la top ten, la neozelandese Andrea Hewitt, l’olandese Rachel Klamer, la giapponese Ai Ueda, l’attesissima Non Stanford e Jessica Learmonth.
Per la nostra Annamaria Mazzetti (G.S. Fiamme Oro) una gara tutta in salita, dopo una frazione di nuoto da cui è uscita con circa 40 secondi di ritardo dalle prime ed un ciclismo in cui, sfuggito l’aggancio al gruppo delle inseguitrici, non ha potuto far nulla per recuperare e sperare in una rimonta a piedi. La sua gara è terminata anzitempo, poiché raggiunta dalle avversarie di testa in un brevissimo multilap di anello finale.
Prossima tappa di WTS a Stoccolma, il 2-3 luglio. Per il rilancio dei colori azzurri e per meglio inquadrare le forze in campo in ottica olimpica, l’Appuntamento Assoluto di questo 2016 sportivo.
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giuseppe.urbano@oasport.it