Atletica
Ai Mondiali Juniores Lanciano vola nel triplo: record italiano
Il sole e la luna. Un paio di belle luci, e tanti bui per l’Italia. Mondiali Juniores. Seconda giornata. Stadio olimpico Montjuic (Barcellona, Spagna).
Il raggio più splendente è quello di Francesca Lanciano (nella foto FIDAL). Nella specialità che ormai sembra essere la strada per il successo nel nostro Paese: il salto triplo. Non a caso uno dei suoi migliori amici è proprio Daniele Greco, la promessa della disciplina, neo campione italiano con quel pazzesco 17.67 di domenica e che sarà sicuro protagonista a Londra. 18 anni compiuti a febbraio oggi entra definitivamente negli almanacchi dell’atletica italiana: vola a 13.59 e soffia il primato di categoria a Simona La Mantia! Niente poco di meno che! Quel 13.51 reggeva addirittura dagli Assoluti di Catania del 2001 quando la siciliana si rivelò definitivamente. Francy, invece, viene da Gagliano del Capo, splendida cittadina del Salento, sfrutta 1.7 m/s di vento favorevole e ora sogna qualcosa di importante nella finale. Da notare che ha migliorato in un colpo solo il suo personale di ben 39 centimetri e che sul groppone aveva pure due nulli ai primi tentativi. E all’ultimo appello ha piazzato qualcosa del genere, segno di un’ottima tenuta mentale quasi da atleta navigata. A farle compagnia nell’atto conclusivo ci sarà anche Ottavia Cestonaro: classe 1995! La vicentina è un bel talentino che nel 2009 aveva rischiato di togliere il primato cadette delle solita La Mantia.
Un’altra bella notizia arriva dalla gara regina: i 100m, dove è sempre difficile riuscire a farsi notare. Ci riesce Giovanni Galbieri. Il 19enne di Verona era stato capace di vincere il bronzo ai Mondiali di Bressanone under 18 da assoluto outsider e oggi ritocca il suo personale, correndo un fantastico 10.48, sesto crono italiano di sempre nella categoria. Per il super tifoso di Asafa Powell una gara soddisfacente lo ferma a soli 5/100 dall’accesso alla finale. Il crono è il quarto europeo tra i ragazzi presenti e l’undicesimo globale (le altre batterie erano più lente a causa del vento). Insomma un buon inizio per che può e deve portarlo a crescere ancora.
Per il resto poco altro. Lorenzo Perini, nei 110hs con le barriere alte 99cm, poteva provare l’accesso alla finale se avesse corso sui tempo del suo personale (13.66). Corre al pari degli altri, escluso il favorito cubano, ma prende in pieno il quinto ostacolo e si spezza tutta la sua ritmica. Non c’è più niente da fare. Chiuderà al passo in 15.07 con tanti rimpianti. Serviva più concentrazione, proprio per il ragazzo che ha riscritto tutti i primati delle discipline affini.
Aspettavamo tantissimo da Judy Ekeh che, dopo l’eccellente esordio in maglia azzurra di ieri con 11.70 con un muro di vento contrario, doveva cercare l’accesso alla finale dei 100m. La nigeriana, invece, perde un pò i piedi nella parte lanciata (che è anche il suo forte) e chiude in 11.88. Un vero peccato perchè se avesse corso come ventiquattro ore prima (tra l’altro senza strafare) avrebbe agguantato senza problemi la finale che si meritava. Alla fine le è pesata la mancanza di un bagaglio di esperienze che non ha potuto formare negli ultimi due anni causa la mancanza di gare internazionali (non aveva la cittadinanza). Avrà tutta le occasioni per rifarsi perchè questa è davvero una grande promessa. Michele Tricca e Marco Lorenzi eliminati nelle competitivissime semifinali dei 400m.
In mattinata erano previsti i 10km di marcia. Una folla di 38 partecipanti e al via anche Anna Clemente, campionessa olimpica giovanile di Singapore 2010. Si pensava che potesse fare bene e invece arriva una delusione, anche perchè la condizione non sembra proprio quella dei giorni migliori. La tarantina conduce una buona prima parte di gara, ma poi sotto i colpi della ceca Anezhka Drahotova affonda e rimane relegata nella seconda parte del gruppo. Si potrebbe pensare che il caldo presenti il conto nella seconda metà di gara, ma in realtà la vera selezione tarda a far sentire i suoi effetti almeno fino a quando non prende l’iniziativa la meno quotata delle ucraine, Liudmyla Olianovska. Vanno via in sei per il podio, con le due russe, l’ucraina e la ceca a trascinarsi dietro la colombiana Arenas e la cinese Mao Yanxue. L’azione decisiva, a due giri dal termine (accelerazione violenta e parziale da 4’09”50), è di Yekaterina Medvedyeva con le russe che fanno doppietta (45’41”74 la vincitrice e 45’43”64 la Leontyeva,), mentre il bronzo va alla colombiana Arenas (45’44”46). Anna Clemente chiude al 15° posto con il personale in pista di 48’22”25.