Formula 1
F1, GP Europa 2016 – analisi qualifiche: Mercedes-Rosberg dominanti, Ferrari distante ed Hamilton arrogante
L’ottava qualifica della stagione 2016 di F1, sul layout spettacolare di Baku, ha eletto Nico Rosberg e la sua Mercedes al ruolo di favoriti numeri uno per la vittoria del GP di Europa 2016, in programma domani. Il tedesco a bordo della sua W07 Hybrid ha letteralmente dominato le qualifiche, rischiando anche molto nel corso del Q3 e non riuscendo a massimizzare la prestazione. Tuttavia, nonostante questo, l’1’42″758, con 1’2″ di vantaggio su Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel, dimostra il grande differenziale tra le vettura di Stoccarda ed il resto del gruppo. Telaio e power uniti si sono esaltati lungo i rettilinei azero. Il set-up perfetto sull’anteriore e la potenza disarmante hanno consegnato a Nico la piazzola numero 1, valsa la sua terza partenza in p1 e la 25esima della sua carriera. Dando un po’ i numeri, siamo alla 44esima partenza dalla prima posizione, nell’era dei propulsori ibridi, per le frecce d’argento, a dimostrazione dell’egemonia di questi ultimi 3 anni.
FERRARI DISTANTE – C’era tanta attesa nella Scuderia di Maranello, dopo l’ottimo risultato del Canada con Vettel in lotta per la vittoria fino alla fine con Lewis Hamilton. Ebbene, queste qualifiche sembrano aver riportato nuovamente sulla terra i ferraristi. Nonostante gli importanti aggiornamenti sul turbocompressore e le migliore aerodinamiche apportate sulla SF16-H, la Rossa non è mai stata in corsa per la pole. Distanze siderali che, se pensiamo a quanto avvenuto in Canada, mettono in evidenza l’ormai atavica problematica di questa monoposto: lo sfruttamento delle gomme sul giro singolo. Il riuscire a trovare il picco di temperatura ideale per massimizzare la velocità della macchina, sul circuito spettacolare disegnato da Hermann Tilke, si conferma essere il vero punto debole della vettura. I piloti, specie in inserimento di curva nella zona mista nella successione di curve 8-12, hanno lamentato poca velocità nei cambi di direzione. Condizione aggravata anche dai lunghi rettilinei nei quali le mescole tendono a “raffreddarsi”. Una difficoltà evidenziata non solo dal gap importante rimediato dalla Mercedes (1’2″) ma anche dalla Force India, avente sempre il propulsore tedesco, di Sergio Perez (poco meno di mezzo secondo). Al di là del fatto che il messicano partirà dietro, per la sostituzione del cambio, è chiaro che i riscontri cronometrici non sono stati così confortanti. La speranza per domani è che faccia caldo anche se, come ha affermato Sebastian dopo le qualifiche: “La nostra macchina deve essere in grado di andar forte in tutte le condizioni”.
HAMILTON ARROGANTE – Un altro aspetto importante della giornata odierna è il decimo tempo di Lewis Hamilton. L’incidente che l’ha visto protagonista nel corso del Q3 è solo l’ultimo di una serie di errori, costato caro al britannico. Un Hamilton forse troppo presuntuoso alla vigilia di questo GP, parlando di simulatore trascurabile nella conoscenza della pista e sottovalutando, evidentemente, le criticità di una pista dalle mille insidie. Quanto accaduto oggi è una lezione per il tre volte campione del mondo che, domani, dovrà rimontare avendo il suo compagno/rivale in pole position.
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