Atletica
Aneddoti Olimpici – Roma 1960: il “rapimento” di Stan Vickers, l’ospedale e… Carlo Verdone
I rapitori di Stan Vickers. Roma 1960.
Questo è l’aneddoto più spassoso dell’edizione olimpica che conosco meglio, avendoci scritto sopra un volume di 1.160 pagine. Tra l’altro, sono nato pochi giorni prima l’inizio dei Giochi di Roma ’60, ed esiste un filmato “in super8” nel quale appaio in tribuna allo Stadio Olimpico tra le braccia di mia madre, mentre sullo sfondo si svolgono le gare di atletica leggera.
Evidentemente, non volevo perdermeli, i Giochi a Roma, per rivederli, magari, un’altra volta da vecchio. Sempre che i miei concittadini si decideranno a votare “sì” quando, un bel giorno, si chiederà loro se li vogliono davvero.
La storiella in questione è emblematica, tanto ricorda – ma al contrario – lo spirito dei famigerati infermieri cinici e pigri di Un sacco bello. Immaginatevi la scena: protagonista non c’è “Zoro” Verdone, col suo amico milanese che si lamenta nella spider per le coliche, bensì un ossuto marciatore inglese, Stan Vickers, finito terzo nella 20 chilometri. L’incauto, si stese un attimo sulla pista per riguadagnare le forze, scheletrico com’era, congestionato dal caldo e con gli occhi infossati come tutti i camminatori olimpici di lunga lena. All’unisono, mossi da un istinto predatorio, gli si avvicinarono due paramedici italiani.
Siccome non parlavano una parola di inglese, i balbettii dello stremato Vickers sembrarono abbastanza incoerenti, ai due, da spingerlo di forza sull’ambulanza. L’atleta venne portato a sirene spiegate all’ospedale, forse lo stesso del film di Carlo Verdone, e lì rimase per alcune ore, praticamente prigioniero di tutti quegli italiani vestiti di bianco e di verde che non intendevano la lingua più parlata al mondo.
Alla fine, alcuni dirigenti del team britannico, preoccupati dall’inspiegabile scomparsa della loro medaglia di bronzo, localizzarono Vickers e lo ricondussero al villaggio. Fortuna volle che Stan non incontrò, in quel pomeriggio per lui indimenticabile, il famoso “dottorino”.
di Marco Impiglia, Direttore Editoriale della Società Italiana di Storia dello Sport (SISS)
I LIBRI DI MARCO IMPIGLIA
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Riccardo Viola Editore, pp.128, euro 12,5, Roma 1996.
FORZA ROMA DAJE LUPI. La prima storia completa del tifo giallorosso.
Edizioni Libreria Sportiva Eraclea, pp. 200, euro 12,5, Roma 1998.
UN SECOLO DI ROMA. I capitani da Ferraris IV a Totti.
Edizioni La Campanella, pp. 224, euro 25, Roma 1999.
ANEDDOTI OLIMPICI. Miti, stranezze, curiosità, spigolature nel meraviglioso racconto dei Giochi.
Edizioni Libreria Sportiva Eraclea, pp. 144, euro 11, Roma 2000. (Ristampato in due volumi con aggiornamento da “Il Sole 24 Ore” nel 2004).
PIONIERI DEL CALCIO ROMANO .
Edizioni La Campanella, pp. 224, euro 20, Roma 2003.
GIULIO GAUDINI OLIMPIONICO. Il cuore sulla punta della lama.
Tipografia Sei Decimi, pp. 168, fuori commercio, Roma 2004.
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO. Ottanta anni insieme 1924-2004.
Editrice Corriere dello Sport, pp. 322, fuori commercio, Roma 2004.
AMADEI PANE A PALLONE. La biografia del fornaretto di Frascati.
Riccardo Viola Editore, pp. 128, euro 5, Roma 2004.
A.S. AUDACE DI ROMA. 100 anni di campioni.
Tipografia Abilgraf, pp. 424 (2 voll.), fuori commercio, Roma 2005.
SOCIETA’ SPORTIVA CRISTOFORO COLOMBO DI ROMA. Il libro del centenario.
Tipolitografia Silgraf, pp. 232, fuori commercio, Roma 2006.
OTTANT’ANNI IN GIALLOROSSO. Romanzo fotografico.
Editore Corriere dello Sport-Stadio, pp. 388 (2 voll.), euro 19,80 (distribuito col quotidiano), Roma 2007.
SOCIETA’ ROMANA DI NUOTO 1889. Storie di amicizia e di sport in riva al Tevere.
Edizioni Revi srl, pp. 312, fuori commercio, Roma 2009.
L’OLIMPIADE DAL VOLTO UMANO. Tutti i giochi di Roma 1960.
Edizioni Libreria Sportiva Eraclea, pp. 1.264, euro 30, Roma 2010.
NEL NIDO DELL’AQUILA. I fratelli Corelli e la Podistica Lazio (co-autrice Emilia Corelli).
Edizioni Libreria Sportiva Eraclea, pp. 144, euro 18, Roma 2012.
100 ANNI DELLA FEDERAZIONE PUGILISTICA ITALIANA
FPI Editrice, pp. 352, Roma 2016. fuori commercio