Ciclismo
Tour de France 2016: la Tinkoff sorride a metà. Sagan vince, Contador naufraga
Dopo due soli giorni di gara il Tour de France 2016 potrebbe aver perso uno dei suoi protagonisti più attesi: Alberto Contador. Caduto nella giornata di ieri, lo spagnolo ha sbattuto ancora per terra nella giornata odierna per poi pagare un passivo pesante nel finale di tappa mentre il compagno Peter Sagan andava ad imporsi spezzando un sortilegio che durava dal 2013.
Morale chiaramente difficile da leggere in casa Tinkoff: non può essere offuscata la gioia per una vittoria che vale tanto accompagnata da maglia gialla e maglia verde, ma le conseguenze delle cadute di Contador potrebbero influenzare in maniera negativa il suo Tour. Quando ancora non sono state affrontate salite vere e proprie il Pistolero di Pinto paga già poco meno di un minuto dai vari Froome, Quintana e Aru, che a questo punto si può candidare con credenziali importanti per un posto sul podio a Parigi. Una situazione più spiacevole che compromessa in attesa di valutare e capire quale possa essere effettivamente l’incidenze delle ferite sulle prestazioni di Contador, oggi apparso svuotato di qualsiasi energia dopo una notte difficile. Le tappe impegnative per rimontare e cambiare la situazione ci sono, ma serviranno gambe e lucidità, che fino ad ora sembra essere mancata.
Ha fatto discutere la scelta della Tinkoff di impostare un ritmo molto alto sull’ultima côte di giornata per consentire a Sagan di giocarsi la vittoria con Contador in palese difficoltà sin dalle fasi precedenti: il duro e proficuo lavoro di Roman Kreuziger ha avuto come effetto collaterale quello di staccare il capitano, quasi come se i direttori sportivi della squadra avessero considerato la possibilità dello spagnolo di riprendersi con il passare delle tappe quasi un’ipotesi irrealizzabile e peregrina. Un giudizio affrettato? Forse, perché se Contador dovesse riprendersi poi potrebbe pagare molto cari i secondi lasciati per strada quest’oggi.
Tra gli altri uomini di classifica, tanta sfortuna per un Richie Porte condannato ad un ritardo di 1’45” da una foratura a 5 chilometri dal traguardo. Anche per lui le ambizioni di podio non si sono estinte ma sicuramente sarà più difficile per lui raggiungere gli obiettivi prefissati in precedenza. In qualche modo, la dinamica del suo incidente può ricordare quella di Contador: quando si è fermato a cambiare ruota con l’aiuto dell’auto neutra erano proprio i suoi compagni della BMC a tirare in testa al gruppo in favore di Greg Van Avermaet e nessuno si è fermato ad aspettarlo. Comportamento superficiale e banale da parte di uno squadrone che dovrebbe tutelare al massimo delle proprie potenzialità i capitani designati per la classifica finale. Oggi questo principio sembra non essere stato rispettato da ben due squadre in gruppo.
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gianluca.santo@oasport.it