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Tour de France 2016: Porte e Froome attaccano ma vengono atterrati. Vince De Gendt sul Venotux

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Oggi il Tour de France non si può commentare. Un falso che passerà alla storia sul Mont Ventoux, montagna simbolo del Tour de France 2016. I due corridori più forti di giornata, Chris Froome e Richie Porte, sono stati penalizzati da una situazione di corsa che non ha nulla a che vedere con la gara. Porte è andato a sbattere contro la motoripresa, fermata probabilmente dal pubblico, e ha coinvolto anche Froome. Entrambi, mentre erano all’attacco, sono stati costretti a fermarsi, e la maglia gialla addirittura ha condotto un pezzo di salita a piedi prima di cambiare due biciclette.

Per quanto riguarda la vittoria di tappa, successo a Thomas De Gendt, che dopo lo Stelvio ha vinto anche sul Gigante della Provenza con una prova di altissimo spessore. Purtroppo, però, il suo successo sarà sovrastato dalle polemiche.

Bertjan Lindeman e Sep Vanmarcke (Lotto-Jumbo), Stef Clement (IAM), Serge Pauwels e Daniel Teklehaimanot (DiData), Paul Voss (Bora), André Greipel e Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Bryan Coquard e Sylvain Chavanel (Direct Energie), Iljo Keisse (Etixx-Quick Step), Chris Anker Sorensen (Fortuneo-Vita Concept), Dani Navarro e Cyril Lemoine (Cofidis) hanno creato il primo attacco del giorno, nato in una prima ora corsa oltre i 47 km/h di media. Alle loro spalle Diego Rosa (Astana), Cyril Gautier (AG2R-La Mondiale), Tom-Jelte Slagter (Cannondale-Drapac), Georg Preidler (Giant-Alpecin) e Vegard Breen (Fortuneo-Vital Concept) hanno provato a rientrare ma l’alto ritmo li ha costretti a desistere con un ritardo impossibile da colmare.

Il gruppo, inizialmente, ha tenuto sotto tiro gli attaccanti ma dopo la prima ora il distacco del gruppo è cresciuto esponenzialmente, tanto da arrivare a 18’ in pochissimi chilometri mentre in precedenza i fuggitivi erano a solo 8’. Il trend è cambiato nuovamente poco dopo, quando a oltre 90 chilometri dalla conclusione il vento laterale e un aumento di ritmo portato dalla Etixx-QuickStep ha sviluppato un ventaglio che ha fatto staccare gran parte del gruppo: tra i big rimasti attardati Warren Barguil, Rafal Maja e Thibaut Pinot. Problemi anche per Fabio Aru, che a causa di una foratura è stato costretto ad inseguire due volte il gruppo dei migliori sperperando tanto energie rispetto ai diretti avversari.

Il secondo gruppo è rimasto per lunghi tratti di gara a tra il minuto e mezzo e i due minuti, ma a 35 chilometri dalla conclusione una caduta di Gerrans, che di riflesso ha portato per terra due uomini del Team Sky, ha forzato un rallentamento in testa al plotone che ha consentito a tutti di rientrare prima dell’attacco al Mont Ventoux, privato dei suoi ultimi 6 chilometri a causa del forte vento che ha colpito la vetta nella giornata di ieri. 

In testa alla corsa, complici le difficoltà della saluta finale, sono rimasti i tre uomini più accreditati per il successo di tappa: De Gendt, Pauwels e Navarro, i migliori scalatori in seno alla fuga. De Gendt, dopo aver faticato nella prima fase di ascesa, è rientrato sui due compagni d’avventura e a tre chilometri dal traguardo ha provato ad accelerare. Pauwels è riuscito a tenere con fatica la sua ruota, mentre Navarro si è inizialmente staccato poi rientrare solo all’interno dell’ultimo chilometro. In volata netto successo per Thomas De Gendt, che ha avuto ancora la forza di rilanciare in vetta con Pauwels secondo e Navarro terzo. 

Il Team Sky, invece, ha impostato il ritmo in gruppo senza però forzare. La Movistar ha provato ad attaccare prima con Alejandro Valverde e poi con due punture di Nairo Quintana, cui però la squadra britannica ha risposto in progressione. L’iberico e il colombiano, però, non hanno insistito, consentendo alla Sky di controllare la situazione. Chris Froome ha attaccato per la prima volta a 3,5 chilometri dalla conclusione, portando con se Richie Porte (BMC) e lo stesso Quintana, ma quando ha riaccelerato, come suo solito, poche centinaia di metri dopo, l’atleta della Movistar ha dovuto alzare bandiera bianca venendo ripreso dal gruppetto degli altri big. 

All’interno dell’ultimo chilometro è capitato di tutto, con il già citato incidente di Porte e Froome quando stavano staccando tutti gli avversari diretti per poi perdere tempo rispetto ai corridori che avevano precedentemente staccato. Adam Yates è nuova maglia gialla davanti a Bauke Mollema, che era rientrato su Froome e Porte, e Nairo Quintana, terzo. 

Alla fine, Froome ha perso la maglia gialla perdendo 1’21” dal gruppo di Yates (Orica-BikeExchange), Fabio Aru (Astana), in netta ripresa rispetto all’ultima uscita e ancora in corsa per il podio, Louis Meintjes (Lampre-Merida), Romain Bardet (AG2) e Joaquim Rodriguez (Katusha). Quintana, rispetto a questi uomini, ha lasciato 7”, Porte 37 immeritatissimi che vanno a sommarsi ai 2′ pagati per una foratura nella seconda frazione. A guadagnare solo Bauke Mollema, che in avanscoperta con Froome e Porte è riuscito a scansare la caduta e chiudere come miglior uomo di classifica.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Gyrostat (Wikimedia, CC-BY-SA 4.0) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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