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Ciclismo

Tour de France 2016: le pagelle del Mont Ventoux. Organizzazione da 0, De Gendt bravissimo

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Una tappa che rimarrà per sempre nella storia di questo Tour de France. Nella dodicesima frazione della Grande Boucle la carovana ha affrontato la durissima ascesa del Mont Ventoux, comunque ridotta di 6 chilometri a causa del maltempo. Un inconveniente con una moto ha costretto Chris Froome e Richie Porte a cadere a terra. La vittoria è andata al belga Thomas De Gendt. Riviviamo la corsa con le pagelle dei protagonisti.

Thomas De Gendt, voto 9: dispiace che sia successo di tutto dopo il suo arrivo, perché in pochi ricorderanno la sua vittoria. E’ l’uomo delle salite storiche: dopo lo Stelvio al Giro d’Italia del 2012 arriva il Mont Ventoux al Tour del 2016 con un’accoppiata di fughe davvero eccezionali. Oggi l’impresa arriva con costanza: Navarro e Pauwels sulla carta sono favoriti in montagna rispetto al belga della Lotto che però non sente la pressione e, dopo aver controllato per i dieci chilometri di ascesa, piazza un grandissimo sprint sul finale. Per lui anche la Maglia a pois.

Serge Pauwels, voto 7: una vittoria gettata via. Sembrava essere colui che ne aveva più di tutti, ma ha atteso troppo a dare l’accelerata giusta per andare al successo. Poco da fare nella volata con il connazionale De Gendt.

Daniel Navarro, voto 7: in questo genere di tappe il capitano della Cofidis c’è sempre. Altra fuga centrata dal corridore spagnolo e altro terzo posto.

Bauke Mollema, voto 8: fino ad oggi Tour de France eccezionale per l’olandese. Il capitano della Trek-Segafredo non ha praticamente mai perso dai rivali diretti. Oggi non risponde direttamente alla frullata di Froome, ma con una grande progressione riesce a prendere le ruote della Maglia Gialla. Paga meno le conseguenze nella clamorosa caduta con la moto, ma alla fine il suo tempo è lo stesso di Froome e Porte. I secondi guadagnati sui rivali sono pochissimi per una performance simile.

Chris Froome e Richie Porte, voto 7,5: nonostante la sfortuna (per fortuna poi ripagata con la neutralizzazione del tempo per la classifica), si sono dimostrati di gran lunga i due più forti quando la strada sale. Se dalla Maglia Gialla potevamo aspettarcelo, fino ad ora sta sorprendendo l’australiano della BMC che può puntare dritto al podio di Parigi. E domani ha la crono in suo favore…

Nairo Quintana, voto 5: un paio di scatti ad inizio salita, poi rimbalza clamorosamente sull’attacco di Froome. Perde addirittura contatto anche dal gruppetto di Aru. Per ora non è lo scalatore che può mettere in difficoltà la Maglia Gialla.

Fabio Aru, voto 7: giornata in crescendo per il sardo dell’Astana. Non perde mai le ruote dei rivali per il podio, anche se non risponde allo scatto di Froome e Porte. Giunge al traguardo con Yates e Bardet, davanti a Quintana. La forma sembra essere quasi quella sperata: nella terza settimana può togliersi qualche soddisfazione e giocarsi la top-5.

Organizzazione / pubblico, voto 0: non si può assistere a scene simili, con corridori che si preparano per una stagione intera per un appuntamento del genere e rischiano di gettare tutto all’aria per episodi del genre. La colpa può essere attribuita sia alla moto che precedeva i corridori e si è fermata, facendo cadere Porte e Froome, sia al pubblico che non lascia spazio per il normale passaggio della carovana. Alla fine la giuria prova a ristabilire il tutto, migliorando i tempi in classifica di Froome e Porte, ma non può bastare questo atto per migliorare la situazione.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: By youkeysLe Tour de France 2015 Stage 21, CC BY 2.0

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    14 Luglio 2016 at 20:05

    A mio parere la giuria merita 10 sotto 0. Intanto è inaccettabile che si verifichino scene del genere a pochi chilometri dal traguardo e non è la prima volta che al tour accade. Trovo poi vergognosa la decisione di attribuire lo stesso tempo di Mollema a Froome e Porte. Quando Quintana ha visto di aver passato Froome può anche aver gestito pensando comunque di guadagnare. A questo punto era meglio annullare i tempi per tutti e assegnare il podio così com’è stato. E’ raccappricciante che Froome non sia stato squalificato per il pugno (al giro d’italia un caso analogo finì diversamente) e oggi per aver corso a piedi senza bicicletta. E’ una gara di ciclismo non di podismo. Evidentemente può comportarsi come meglio gli ispira il momento (pur nel giusto di un torto subito). Cosa si fa se domani un tifoso urta Quintana e lo butta a terra? Se Quintana fora? Se scivola perchè sostiene di aver trovato olio in strada? Tutti fatti accidentali legati alla sfortuna e all’organizzazione che dovrebbe garantire una corsa uguale per tutti. E’ stato un fatto increscioso ma le regole non andavano cambiate perchè o lo si fa in tutti i casi o non lo si fa in nessuno.

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