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Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Carlotta Ferlito, un nuovo assalto a cinque cerchi: sogni, speranze e obiettivi

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Carlotta Ferlito è ormai una delle grandi veterane della Nazionale Italiana di ginnastica artistica femminile. È un personaggio a tutto tondo, conosciuto anche fuori dal circuito, voluta come testimonial da grossi brand internazionali ma prima di tutto una ginnasta.

La siciliana è pronta per imbarcarsi sull’aereo che la porterà a Rio de Janeiro dove, insieme alle quattro compagne di squadra, parteciperà alla seconda Olimpiade della carriera. Se a Londra 2012 era una giovane alle prime armi, emozionata dal contesto nonostante si fosse già espressa ad altissimi livelli tra le seniores (argento alla trave agli Europei 2011, bronzo con la squadra nella rassegna continentale del 2012), questa volta la 20enne è più matura, convinta dei propri mezzi, consapevole dell’importanza sportiva che ricopre per l’Italia.

 

Nel corso del quadriennio ha imparato a dare solidità alla propria ginnastica, perfezionando gli esercizi e inserendo anche delle novità tecniche che costantemente l’hanno portata a essere una delle migliore del circuito della Polvere di Magnesio. Diversi risultati di spicco tra cui la Finale alla trave ai Mondiali 2013 (quinto posto), due partecipazioni all’American Cup (quinta quest’anno) e il ruolo di assoluta protagonista ai Mondiali 2015 che ci hanno regalato il pass per Rio de Janeiro.

Tanta caparbietà, grande agonismo, la capacità di trasformarsi in gara sono i suoi punti di forza sotto il profilo caratteriale a cui si aggiungono la precisione sulla trave durante esercizi importanti a livello di difficoltà e la capacità di coprire al meglio tutti gli attrezzi, sacrificandosi alle parallele e interpretando bene il corpo libero.

Da Carlotta Ferlito ci si aspetta sempre tantissimo perché se ne conoscono valore e potenzialità. Oltre a dover dare tutto per la squadra, la Caporale dell’Esercito Italiano può togliersi delle soddisfazioni individuali. In una roulette come è la trave, non è impossibile sperare di qualificarsi per la Finale di Specialità. È chiaro che servirà rimanere in piedi sull’attrezzo, non commettere vistose sbavature e poi vedere cosa faranno le avversarie. Potrebbe essere svantaggiata dal fatto che si esibirà in seconda suddivisione, a gara appena iniziata, con tutte le altre potenziali finaliste che scenderanno in pedana più tardi.

 

(foto Giorgia Urbani)

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