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Golf, Montgomerie, Westwood e i tanti fenomeni senza un Major in bacheca

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Il 2016 golfistico verrà ricordato come l’anno delle prime volte. Dapprima l’inglese Danny Willett al Masters, poi l’americano Dustin Johnson agli U.S. Open, per finire con lo svedese Henrik Stenson al British Open. Tutti questi successi hanno un qualcosa di simile: rappresentano il primo titolo Major in carriera per questi straordinari interpreti del golf.

E’ fuori dubbio che ogni ragazzino che inizia ad avvicinarsi al suddetto sport sogna di vincere sul green del Royal Troon Golf Club, oppure sul percorso dell’Oakmont Country Club, del Pebble Beach Golf Links, dell’Augusta National Golf Club e di ogni sede che a rotazione ospita uno dei tornei più importanti del panorama golfistico internazionale. Onore a chi ci riesce, a chi corona il sogno che cullava da bambino, siglando un’impresa che rimarrà nella storia dello sport. Ma l’equazione “Nessun titolo Major in carriera=golfista mediocre” è assolutamente errata.

Decenni e decenni di golf ci hanno fatto conoscere fior fior di giocatori che nella loro densa e soddisfacente vita golfistica non hanno assaporato il gusto di sollevare al cielo il trofeo di un Major. E’ il caso di Colin Montgomerie. Il 53enne scozzese ha in bacheca ben 49 titoli da professionista, ed ha siglato inoltre molti record. European Tour player of the year in 4 occasioni, Colin ha ha vinto in tre stagioni consecutive (1998-2000) il Volvo PGA Championship. Ed i Major? Beh, 5 volte runner-up, con la beffa finale del secondo posto come best ranking in carriera. Riuscireste ad etichettare Montgomerie come eterno secondo senza analizzare e dar peso ai suoi 49 successi? Sarebbe davvero audace.

Passando al presente, balza agli occhi il palmares di Lee Westwood. L’inglese vanta 42 titoli, ed è inoltre uno dei pochi golfisti ad aver trionfato in ogni continente. Nei Major ha collezionato 3 secondi posto e 3 terzi, sfiorando l’impresa in più occasioni. Come lui Sergio Garcia, 36enne spagnolo capace di imporsi in 29 eventi in giro per il mondo. Due volte runner-up nel British Open, altrettante al PGA Championship, fa indubbiamente parte dei campioni senza Major. Infine, l’americano Rickie Fowler, considerato uno dei massimi esponenti del golf internazionale, è ancora a secco. L’età, 28 anni da compiere, è dalla sua parte, ma le occasioni sprecate iniziano a divenire un fardello con il quale la convivenza diventa difficile.

Foto: Lee Westwood, Official Twitter European Tour

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ciro.salvini@oasport.it

 

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