Pentathlon
Pentathlon, Olimpiadi Rio 2016: i favoriti della gara maschile
Premessa doverosa: parlare di favoriti, alla vigilia di una gara di pentathlon moderno, a maggior ragione se si tratta di quella olimpica (l’occasione della vita per eccellenza), non è come farlo per il nuoto o l’atletica, ad esempio. Se infatti i detentori delle migliori prestazioni mondiali stagionali, in questi paradigmatici sport, sono spesso e volentieri coloro che poi salgono sui podi della manifestazione clou dell’anno, quando si parla di Cinque Sport bisogna andarci cauti con i pronostici…
Questo non vuol dire che in ottica Rio non ci siano nomi “caldi” da podio più papabili di altri, tuttavia, le variabili in grado di indirizzare una competizione di pentathlon moderno – o persino farne saltare del tutto il banco – sono davvero tante, senz’altro maggiori rispetto a quelle di altre discipline. Su tutte, le bizze dei cavalli in sede di equitazione/salto ostacoli ed il tremendo combined, la giovane trovata che fa sviluppare in un’unica prova (combinata, appunto) il tiro a segno e la corsa…
L’analisi dei risultati stagionali individuali riguardanti le più importanti competizioni del 2016 (quattro tappe più finale di Coppa del Mondo, Europei, Mondiali) fanno del comparto gentlemen del pentathlon olimpico un rebus difficile da risolvere: 7 podi internazionali totali, ben 15 atleti diversi andati a medaglia! Ai vertici delle classifiche mondiali troviamo il britannico James Cooke, vincitore di una tappa e della finale di C.d.M., seguito però a breve raggio dai due forti francesi Valentin Prades e Valentin Belaud, capaci di mettersi entrambi al collo un oro e un bronzo quest’anno. Belaud si è laureato Campione del Mondo 2016 a Mosca.
Impossibile escludere dalla lunga lista dei “papabili” a Rio, l’esperto ungherese bronzo a Londra Adam Marosi, i fratelli egiziani Amro e Omar El Geziry, i due coreani quasi omofoni/omografi, Jun e Jung, i sempre temibili russi (Lesun-Kustov) e la ben assortita coppia ceca Svoboda-Kuf, il primo, oro a Cinque Cerchi in quel di Londra quattro anni fa. Come si può ben vedere, è complicato indicare “il” favorito per il gradino più alto del podio di Rio de Janeiro, conseguentemente, non è semplice neppure sparare tre nomi secchi per l’ambita terna oro-argento-bronzo.
Un’ultima considerazione, perché no, una doppia speranza campanilistica: i romani Riccardo De Luca (terzo ai recenti Europei di Sofia) e Pier Paolo Petroni (protagonista di un ottimo 2016), dovessero partire con il piede giusto nell’accoppiata ranking round di scherma-nuoto, potrebbero…
Lo avete già capito.
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giuseppe.urbano@oasport.it
Foto: profilo FB Valentin Belaud