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Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – L’immensa Oksana Chusovitina: 41 anni, mamma da 7 Giochi per sognare una medaglia

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L’eterna Oksana Chusovitina sarà la ginnasta più anziana in gara alle Olimpiadi 2016 e a Rio sarà certamente una delle donne in assoluto con più anni sulla carta d’identità (attendiamo l’ufficializzazione delle convocate delle varie Nazioni per capire in che posizione di classifica si insedierà).

A 41 anni compiuti lo scorso 19 giugno, l’uzbeka parteciperà ai Giochi Olimpici per la settima volta in carriera! Un traguardo mai tagliato nella ginnastica artistica, sport in cui la longevità non è certamente una cosa comune: solo 8 atleti in tutta la storia hanno disputato sette Olimpiadi, in sei si sono spinti addirittura fino a 8 (tra cui i nostri fratelli D’Inzeo nell’equitazione e Josefa Idem nella canoa) in una classifica dominata dai 10 gettoni firmati dal cavaliere Ian Millar, canadese presente ininterrottamente dal 1972 al 2012 con l’unica eccezione di Mosca 1980.

 

Oksana Chusovitina è sulle scene fin da Barcellona 1992 e da allora ha vestito ben tre body differenti: all’esordio gareggiò sotto la bandiera della Comunità degli Stati Indipendenti, lascito della dissoluzione dell’URSS per cui militò anche ai Mondiali 1991 vincendo due medaglie d’oro e una d’argento; rappresentò il suo Uzbekistan ad Atlanta 1996, Sydney 2000 e Atene 2004, ritornano a vestire i vessilli verde-blu anche a Rio 2016 dopo l’intermezzo con l’Aquila della Germania sul petto a Pechino 2008 e Londra 2012, un cambio di nazionalità fatto per ringraziare sportivamente il Paese in cui il figlio Alisher era stato curato da una grave malattia.

 

Sì, non solo 41enne ma anche mamma, record su record per una donna davvero infinita e che si presenterà a Rio non per fare la passeggiata di fine carriera (ma sarà vero? Probabile che magari punti anche a Tokyo 2020…) ma con velleità di medaglie. Al volteggio, la sua disciplina preferita, porterà il leggendario salto Produnova, una delle evoluzioni più difficili dell’artistica, perfezionato nel corso dell’ultima stagione e che potrebbe davvero permetterle di realizzare una storica impresa.

Oksana è già salita sul podio alle Olimpiadi in due occasioni: a Barcellona 1992 conquistò l’oro nella prova a squadre, a Pechino 2008 si mise al collo la medaglia d’argento al volteggio.

Infinito, invece, il palmares ai Mondiali in cui spiccano tre medaglie d’oro (volteggio nel 2003, squadra e corpo libero nel 1992), 4 argenti (tra cui quello al volteggio a Tokyo 2011, suo ultimo podio iridato) e 4 bronzi sempre alla tavola. Il pass per Rio è stato ottenuto attraverso al Test Event della scorsa primavera durante la quale ha testato l’Olympic Arena cimentandosi sui quattro attrezzi, ulteriore sforzo per un’atleta dalle mille sorprese e immensamente caparbia, un esempio per le nuove generazioni.

 

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