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Olimpiadi Rio 2016, ciclismo: la condizione degli azzurri dopo il Tour. Bene Nibali, incognita Aru

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Si è concluso ieri con la consueta passerella di Parigi il Tour de France. L’Italia del ciclismo esce nettamente ridimensionata dalla Grande Boucle: erano tredici gli azzurri al via, tra i quali però i due più importanti rappresentati del Bel Paese, Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Inutile girarci attorno: la prestazione italiana è stata deludente. Zero successi di tappa e neanche un uomo nella top-10.

Il vincitore dell’ultima Vuelta di Spagna non ha assolutamente convinto. Dalla sua prima esperienza sulle strade di Francia ci si sarebbe aspettato comunque di più: la lotta per la maglia gialla era chiusa già in partenza, ma la battaglia per il podio era più che aperta. Ha provato fino all’ultimo giorno ad attaccare, anche se non con molta convinzione: la crisi prima di Morzine gli ha tolto una top-10 che sarebbe stata comunque meritata. Da capire come possa ritrovare la gamba in vista dell’appuntamento a Cinque Cerchi del 6 agosto.

Gli altri tre componenti della squadra olimpica presenti alla Grande Boucle invece sono apparsi in discreta forma. Iniziamo dal capitano designato della prova di Rio: Vincenzo Nibali. Il siciliano come previsto non è andato in Francia per far classifica, ma per trovare la condizione giusta in vista del viaggio in Brasile. Spesso e volentieri in fuga, è mancato lo spunto decisivo per raggiungere un successo parziale. Sono piaciuti, e non poco, due dei gregari in vista dei Giochi: Diego Rosa e Damiano Caruso. Il piemontese addirittura si candida per il ruolo di possibile sorpresa: non disprezza le corse di un giorno e la gamba è sembrata girare davvero in modo splendido. Il siciliano ha accompagnato Richie Porte da ultimo uomo su tutte le salite francesi e avrà un importante ruolo per la nazionale di Cassani.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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