Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Rio 2016 – L’Italia ha anche una contessa: Carlotta Zofkova
Nell’Italnuoto della Divina (Pellegrini), di chi Re lo è stato (Magnini) e di chi invece sogna di diventarlo a breve (Paltrinieri), c’è anche una contessa. E questa volta non si tratta solo di un soprannome, perché il titolo nobiliare di Carlotta Zofkova, o meglio dire Carlotta Zofkova Costa de Saint Genix de Beauregard, è verissimo. Nata a Lugo (provincia di Ravenna) il 22 febbraio 1993, gareggerà a Rio 2016 nei 100 dorso individuali del 7 agosto e nella 4×100 mista femminile argento agli ultimi Europei del 12 con obiettivi chiari e realistici: “Il record personale (al momento 1’00”70, il primato italiano è di Elena Gemo con 1’00”22, ndr) e la finale con la staffetta“.
La sua bellissima storia di vita l’ha raccontata La Gazzetta dello Sport lo scorso 26 dicembre in questo articolo. Figlia di una ceca, Alena Zofkova, Carlotta è cresciuta nel piccolo comune di Conselice, in Romagna, senza un padre. “Senza di lei non ce l’avrei mai fatta – ha ammesso durante il media day Fin dello scorso 12 luglio a Verona, nuova casa per gli allenamenti, poco prima di partire per il Brasile -. A mia mamma devo tutto, ha fatto tanti sacrifici e né io né mio fratello (Stefano, pallanuotista, ndr) abbiamo mai sentito la reale mancanza di una figura paterna“.
Questa figura, tuttavia, si è materializzata nel corso del 2015: i primi contatti via Facebook a gennaio, le pratiche di riconoscimento iniziate a giugno, l’incontro a Verona a ottobre durante quindici giorni indimenticabili per Carlotta e un altro a febbraio con tutta la famiglia ritrovata. E questa figura è Jean Costa de Saint Genix de Beauregard, 70 anni, nobile francese di Biarritz che nel 1991 conobbe la madre della dorsista a Dinard, in Bretagna. “Ho scoperto di avere un padre incredibile, un conte di 70 anni ma dalla vitalità di un giovanissimo, che ha preso l’hotel vicino casa – ha raccontato lei alla Rosea -. L’ho conquistato con la mia sensibilità, non l’ho tormentato. E lui ha cominciato a parlami tanto, di tutto, mi portava la colazione a casa, mi accompagnava agli allenamenti dove ha parlato con il mio tecnico Tomas, e tante volte al ristorante: con tutti gli allenamenti quasi non riuscivo a riposare, ho preso anche 3 kg, ma ero talmente contenta che non sentivo la stanchezza e ora vado più veloce. Papà mi ha portato a Venezia dove non ero mai stata“.
Una nuova vita, dunque. “Il 2015 mi ha cambiato molto: sono cresciuta e ho più consapevolezza in me stessa – ha aggiunto -. Ho vinto gli Assoluti al termine di una gara dura per la tensione, agli Europei sono entrata in finale e ho preso l’argento in staffetta, al Settecolli mi sono qualificata per le Olimpiadi che rappresentano il sogno di ogni atleta. Ho pianto tanto, mio papà mi conosce da poco ma era contento. Rio sarà un’esperienza unica; mi immagino lo stadio pieno e tantissima adrenalina“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Facebook Carlotta Zofkova