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Scherma, Olimpiadi Rio 2016 – Di Francisca: “Responsabilità? Ce l’ho a ogni gara”
Fioretto femminile, Italia. Quattro anni fa, a Londra 2012, le azzurre sbalordirono nel primo giorno di Olimpiade con una tripletta magica: Elisa Di Francisca oro, Arianna Errigo argento e Valentina Vezzali bronzo. Proprio la più giovane delle due jesine, la campionessa in carica, è stata intervistata dal Corriere dello Sport alla vigilia dei Giochi brasiliani. Il successo inglese, ovviamente, la carica di responsabilità: “Io regina? – ha dichiarato – No, arrivo da campionessa perché ho vinto l’ultima Olimpiade. Quindi arrivo con parecchia responsabilità, ma è quella che ho sempre, alla fine. E’ la responsabilità che ho quando vado in giro e vesto la tuta delle Fiamme Oro o quella della Nazionale. Quando indosso la divisa da gara, so che tutto ha un’altra piega perché quello che sai che quello che fai può essere d’esempio ai bambini o ai giovani che ti guardano, quindi è importante“.
La 33enne che parteciperà alla sua seconda avventura a cinque cerchi nella gara individuale del 10 agosto, dunque, non teme l’impegno: “Non sono preoccupata, perché faccio quello che voglio fare. Sono serena. Già essere qua, aver fatto un grande allenamento ed essere arrivata fino a questo punto e avere la possibilità di fare questa gara per me è bellissimo. Poi, è ovvio, a tutti piace vincere. Sei qua per vincere, per vedere la tua scherma, la scherma che hai e che hai sempre fatto. Spero che quel giorno ci riuscirò“.
In attesa del sorteggio dei tabelloni, previsto per oggi, si profila l’ennesimo testa a testa con Arianna Errigo che però, questa volta, potrebbe consumarsi anche prima della finale. Di Francisca infatti è sesta nel ranking Fie, la lombarda prima. E senza la gara a squadre causa rotazione delle armi imposta dal Cio ci sarà un solo oro in palio. “La mancanza della prova a squadre ci toglie una medaglia, ma anche un momento di condivisione – ha aggiunto la marchigiana -. Perché la prova a squadre è un po’ il momento in cui ci poggiamo poggiare l’una all’altra, cosa che non puoi fare a livello individuale. Il bello e il brutto dello sport individuale è che sei tu, con le tue tensioni, quindi è tutto su di te, sei carica di tutto. Fai le tue scelte. E’ bello, ma è anche bello potersi appoggiare a qualcuno, avere le tue amiche e poter condividere con loro le tue emozioni e festeggiare insieme. Comunque adesso siamo qua ed è bello poter partecipare a un’Olimpiade, soprattutto una così sofferta. Poi il giorno della gara si vedrà. Ognuno combatterà per la medaglia d’oro e chi la vorrà di più la vincerà“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma