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Ciclismo
Ciclismo, Olimpiadi Rio 2016: dove si decide la corsa? Tra salita e discesa attenzione ai tratti in piano
Sabato 6 agosto si disputerà, alle Olimpiadi di Rio 2016, la prova in linea maschile che assegnerà una medaglia prestigiosa per il ciclismo su strada. Il percorso, caratterizzato dalla salita di Vista Chinesa, si presta a più soluzioni: quali possono essere i momenti chiave della gara?
Gli ultimi 80 chilometri, ovvero quando si entrerà nel circuito finale con l’ascesa da ripetere tre volte, potrebbero nascondere insidie dietro ogni curva. Considerando i pochi elementi per squadra, massimo cinque, un attacco ben assortito potrebbe anche andare fino all’arrivo senza l’opposizione del plotone principale: trovare il momento giusto per l’attacco, in questo caso, può risultare fondamentale.
Non si potrà abbassare la guardia, ovviamente, nei tratti di salita e discesa. Terreni ideali per fare la differenza, per forza fisica o tecnica. In particolare, il primo tratto di Vista Chinesa presenta pendenze anche superiori al 10%, mentre nella seconda tende ad affievolirsi. Un attacco nella prima parte potrebbe poi trovare linfa nella seconda e in discesa per creare il vantaggio decisivo. Con pochi gregari a disposizione, i capitani potrebbero trovarsi impegnati in un lungo testata a testa, un braccio di ferro a distanza tra attaccanti e inseguitori per provare a limitare eventuali distacchi.
Le condizioni di gara, però, potrebbero favorire anche attacchi in pianura. In base a come verrà affrontata la gara il gruppo potrebbe essere più o meno numeroso. Una volta rimasti isolati i capitani, che potrebbe succedere a 50 chilometri dal traguardo come sull’ultima salita, un allungo nel momento giusto in pianura potrebbe risultare più efficace di un attacco in salita. Sfruttando il marcamento che si verrebbe a creare tra i corridori, si potrebbero creare situazioni simili al Lombardia 2014, vinto da Dan Martin, o ai Mondiali del 2013, vinti da Rui Costa. In entrambi i casi una stoccata cui sono serviti pochi istanti di esitazione da parte degli avversari per guadagnare il vantaggio necessario per arrivare fino all’arrivo. Attenzione alla formazione dei gruppetti, lontano dal traguardo, e a tentativi da finisseur, all’ultimo giro: le Olimpiadi di Rio 2016 potrebbero decidersi con un contropiede in pianura. In fondo basta ricordare l’attacco di Alessandro Ballan ai Mondiali del 2008.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo