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Olimpiadi Rio 2016: al via i Giochi! Vanderlei de Lima accende il braciere del Maracanã

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Si sono ufficialmente aperti quest’oggi i Giochi Olimpici della XXXI Olimpiade. A Rio de Janeiro, e più precisamente allo stadio Maracanã infatti, si è tenuta nella notte italiana la cerimonia inaugurale della rassegna a cinque cerchi. 

Come da tradizione, gran parte della cerimonia, il cui produttore esecutivo era l’italiano Marco Balich, è stata incentrata sulla storia e sulle caratteristiche del Paese ospitante, in questo caso il Brasile. La rappresentazione ha avuto inizio con una simbologia riguardante il mare e la nascita della vita e della foresta amazzonica, con le popolazioni indigene che la popolavano. Poi, l’arrivo dei colonizzatori europei e l’importazione degli schiavi dall’Africa, fenomeni che, sommati alle successive ondate migratorie arrivate da tutto il mondo, hanno modellato il Brasile odierno, una delle società più multietniche del mondo. Poi, sempre sulle note dell’immancabile musica, è stato messo in risalto il mondo delle favelas, con il suo lato artistico e le contraddizioni esistenti in uno dei Paesi in cui la diseguaglianza economica è lampante.

Poi, dopo un intervallo musicale, l’atmosfera si è fatta seria ed è stato introdotto il tema dell’inquinamento e del surriscaldamento globale, con l’intendo di sensibilizzare gli spettatori nei confronti di queste tematiche di importanza vita per il genere umano e per il pianeta intero. Proprio partendo da questa constatazione, si è passati all’attesa sfilata degli atleti, nella quale gli sportivi hanno portato dei semi che verranno poi piantati alla fine dei Giochi. Grandi applausi hanno accompagnato le delegazioni latinoamericane, quella dell’ex madrepatria Portogallo e quelle più importanti della storia olimpica, compresa l’Italia, entrata nello stadio alle spalle della portabandiera Federica Pellegrini. Una grande ovazione è stata naturalmente riservata alla delegazione di casa, ultima – come da tradizione – a sfilare.

Arriva poi il momento dei discorsi ufficiali da parte del presidente del Comitato organizzatore, Carlos Arthur Nuzman, e di Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Il messaggio di pace e solidarietà, filo conduttore di tutta la cerimonia, raggiunge il suo apice con la premiazione del  keniota Kipchoge Keino, due volte campione olimpico e due volte d’argento, fortemente impegnato nel settore sociale nel suo Paese. Unica stonatura, seppur legittima, i fischi che hanno coperto l’apertura dei Giochi della XXXI Olimpiade da parte di Michel Temer, presidente ad interim del Brasile.

L’ingresso della bandiera a cinque cerchi e l’esecuzione dell’inno olimpico portano alla lettura del giuramento degli atleti da parte del fuoriclasse della vela Robert Scheidt, seguito da quello dei giudici e degli allenatori. Il tutto, porta al momento culminante della cerimonia, quello dell’ingresso del sacro fuoco di Olimpia all’interno del Maracanã: il primo a portare la fiaccola è il tennista Gustavo Kuerten, tre volte vincitore del Roland Garros, che lo passa alla cestista Hortência Marcari. L’ultimo tedoforo è però il maratoneta Vanderlei Cordeiro de Lima, l’atleta che fu bronzo ad Atene 2004 dopo essere stato fermato da un invasore mentre si trovava in testa alla gara: il quarantaseienne accende il braciere e dà il via all’ultima sessione di fuochi d’artificio.

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Immagine: France Olympique (Twitter)

giulio.chinappi@oasport.it

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