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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Fabio Basile vuole far tremare i grandi

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La scuola del judo piemontese torna quest’anno ai Giochi Olimpici con Fabio Basile, protagonista azzurro della categoria 66 kg. A Rio 2016, il giovane atleta tenterà di sovvertire ancora una volta le gerarchie per andare a prendere una medaglia nella quale ha sempre creduto, anche quando la qualificazione a cinque cerchi sembrava un’utopia.

Il ventunenne Basile, come anticipato, si è guadagnato il pass a cinque cerchi grazie ai risultati degli ultimi mesi qualificativi, in particolare conquistando la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Kazan’, e raggiungendo anche la finale al Grand Prix di Tbilisi. Una qualificazione diretta per la quale la sua determinazione è stata un elemento fondamentale, anche per superare la sfida interna che fino all’ultimo momento l’ha visto lottare punto a punto di Elio Verde, nonostante Basile avesse ottenuto pochissimi punti nel primo anno valido per il cammino verso Rio. Raggiunto il primo obiettivo, ora c’è da centrare il bersaglio grosso, quello che profuma di metallo.

Non inserito tra le teste di serie, il piemontese era, alla viglia del sorteggio, uno degli avversari più temuti da tutti: il suo judo offensivo e sempre propositivo, incentrato su grandi basi tecniche, è infatti una caratteristica che lo distingue dalla maggioranza dei suoi colleghi dell’epoca contemporanea, ma che viene decisamente apprezzato dagli appassionati e dagli “addetti ai lavori”. Capace di esaltarsi anche nelle sfide contro judoka molto più esperti e quotati, Basile, in realtà, ha ereditato un tabellone che gli permetterà di entrare in gara in maniera graduale. Esentato dal primo match, il suo cammino dal secondo turno contro il ventiseienne tedesco Sebastian Seidl, per quello che sarà un incontro senza precedenti. Il teutonico, nonostante vanti una buona esperienza a livello internazionale, è comunque alla portata dell’estroso Basile.

Dopo il primo match, Basile potrebbe invece trovare agli ottavi di finale uno tra lo spagnolo Sugoi Uriarte, contro il quale ha perso quest’anno nel match valido per il terzo posto al Grand Slam di Baku, e l’azero Nijat Shikhalizada, numero sette del tabellone e vincitore dello scontro diretto al Grand Slam di Guadalajara. Anche in questo caso si tratta di due atleti espertissimi, ma l’azzurro partirà tutt’altro che battuto, nonostante tutti gli elementi sembrano pendere dalla parte degli avversari. Una nuova vittoria, poi gli darebbe il diritto di disputare i quarti di finale, e di garantirsi quanto meno i ripescaggi: in questo caso, si troverebbe probabilmente contro il mongolo Tumurkhuleg Davaadorj, accreditato della seconda testa di serie, per un’eventuale primo scontro diretto tra i due. Ad ogni modo, i favoriti An Ba-Ul (Corea del Sud) e Masashi Ebinuma (Giappone) si troveranno dall’altra parte del tabellone, e dunque non incroceranno la loro strada con quella dell’azzurro, se non in un’eventuale finale.

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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