Nuoto
Gabriele Detti, la forza della rivincita
E cosa ci faceva un anno fa al Foro Italico Gabriele Detti? Esattamente il 7 agosto gareggiava ai Campionati Italiani Estivi di Categoria, ultimo appuntamento stagionale che, per lui, avrebbe rappresentato invece l’esordio in vasca lunga nel 2015. La prima e l’ultima volta, anche, in un anno maledetto che a inizio primavera rivelò il più infausto dei destini: infezione alle vie urinarie, lungo stop e niente Mondiali di Kazan.
Dunque: mentre tutto il resto della squadra azzurra di nuoto vinceva e si divertiva in Russia, Gabriele Detti ripartiva da Roma con i ragazzini. E vinceva, per quanto rilevante, i 400 stile libero in 3’47”05 e i 1500 sl in 14’53”93. Ecco, per inquadrare tutto quello che ha passato nell’ultima stagione il vincitore della 18esima medaglia acquatica italiana alle Olimpiadi, bronzo nei 400 sl a Rio 2016, bisogna partire da questo. Ancor prima delle fatiche degli allenamenti con Stefano Morini, tecnico ma prima di tutto zio, dei continui duelli con Gregorio Paltrinieri – che a questo punto non potrà che rispondere nelle 30 vasche – e del talento purissimo che nel 2012, dopo tre ori agli Europei giovanili di Anversa, lo portò alle Olimpiadi di Londra a soli 17 anni.
Ora Gabriele Detti di anni ne ha 21 ed è maturato assai. Ha finalizzato nuotata e mente verso l’obiettivo più grande e l’ha raggiunto al primo colpo. Che 2016 per il toscano: un continuo crescendo di ambizioni direttamente proporzionale all’abbassamento dei tempi che agli Europei di maggio gli è valso l’oro e che in Brasile gli ha regalato un bronzo ancor più importante. E, ironia della sorte, ancor prima dell’amico-gemello-rivale-fantasma da cui ormai si è liberato, Greg. Due gare diverse per essere ancora più forti.
Le interviste con lui sono sempre uno spettacolo, perché è giovane, dinamico e alla mano. E poi non manca mai una battuta in dialetto toscano il più delle volte da censurare in televisione. A marzo, prima del Trofeo Città di Milano, disse di volersi prendere la sua rivincita a Rio. Perché lui era al Foro Italico mentre tutti gli altri erano al Mondiale. Era sicuro di sé, Detti, e difatti ha avuto ragione. Ora è nell’Olimpo.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia