Editoriali
Italia, non ripetere Sochi! Da scongiurare l’allergia all’oro per non uscire dalla top10
Una prima giornata dolce e amara per l’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016. Invero a prevalere è proprio l’aroma più acre. Pesano, e tanto, gli ori mancati da Rossella Fiamingo e Vincenzo Nibali.
La spadista siciliana aveva disputato un tabellone impeccabile, approdando in finale d’autorità. Nell’atto conclusivo era avanti 10-6, prima di subire un mortifero parziale di 9-3 e arrendersi all’ungherese Emese Szasz. E’ evidente come la bi-campionessa del mondo in carica abbia accusato la pressione proprio nel momento decisivo, quando l’apoteosi era ad un passo. Paura di vincere, senza girarci attorno.
Che dire poi di Vincenzo Nibali. Lo Squalo ha fatto tutto alla perfezione e, probabilmente, era quello con le gambe migliori nel terzetto di testa insieme al polacco Rafal Majka ed al colombiano Sergio Henao. Il successo sembrava davvero vicino, prima della brutta caduta in discesa con tanto di frattura della clavicola che lo metterà fuori gioco anche per la cronometro.
Per un attimo abbiamo ripensato alle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014. In Russia l’Italia conquistò un bottino più che discreto di podi (8), non riuscendo tuttavia mai a salire sul gradino più alto e concludendo fuori dalle prime 20 del medagliere (peggior risultato di sempre). Se l’allergia all’oro non sarà subito debellata, il rischio si profila tangibile anche a Rio.
Con l’ormai mostruosa concorrenza internazionale, le occasioni di vittoria sono meno che in passato e, quando capitano, vanno sfruttate. Ieri si poteva chiudere la giornata con due medaglie del metallo più prezioso, invece la casella resta vuota. E’ bene ricordare che l’Italia avrà le maggiori chance di successo nella prima settimana dei Giochi. Non bisognerà sprecarle come accaduto ieri. Serviranno grinta e determinazione feroce per trasformare un argento in oro. In caso contrario, l’auspicio del presidente del Coni Giovanni Malagò (“Vogliamo restare nella top10 del medagliere“) è destinato a dissolversi.
federico.militello@oasport,it
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Foto: Cometto – Boschetti
ale sandro
7 Agosto 2016 at 10:39
Delle gare di ieri , l’atleta per me con maggiori potenzialità di vittoria è finita 33esima.
Non li considero assolutamente ori sprecati. Ci metterei la firma per avere una spadista che ogni anno , da tre anni va in finale nel torneo mondiale più importante, a 25 anni appena compiuti. Specie dopo aver ribaltato una semifinale ormai compromessa. E ci metterei la firma per aver un campione del ciclismo come Nibali , che interpreta all’attacco come fa ogni gara in cui può fare risultato, che dipende da una marea di fattori come ho già commentato. Le gare vanno in un modo o in un altro anche per uno di solo di questi fattori, che diventano decisivi.
Poi ci sono conferme di crescita ad alto livello come quella splendida di Detti, e per me queste cose valgono tanto quanto un oro, non è retorica è constatazione.
Degli auspici di Malagò ne faccio volentieri a meno, e il medagliere lo guardo alla fine. A Sochi , non mi stancherò mai di ripeterlo , si è raccolto ciò che si poteva, miracoli non ne potevano saltare fuori.
Qua è già differente la minestra e le analisi finali dovranno tenere conto di questo.