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Sci Alpino

Hirscher-Svindal, l’ultimo duello

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Hirscher 1215, Svindal 1186. Questa è la situazione della Coppa del Mondo assoluta a sei gare dal termine: mancano infatti il gigante e lo slalom di Kranjska Gora, il gigante, lo slalom, il supergigante e la discesa delle finali di Lenzerheide.

A fronte di questo calendario-e del lieve vantaggio in graduatoria-, Marcel Hirscher è di gran lunga il favorito. Sublime interprete delle prove tecniche, con una sciata che trasuda sicurezza ed esperienza da ogni angolo nonostante la giovane età (ha appena compiuto 24 anni), il salisburghese ha un ruolino di marcia, tra slalom e gigante, semplicemente incredibile: sette vittorie stagionali, nessuna uscita, non un piazzamento fuori dal podio (con l’eccezione di un sedicesimo posto tra le porte larghe ad Adelboden). La coppetta di speciale è a un passo, quella di gigante se la gioca con Ted Ligety. In più, è assai probabile che l’austriaco, nelle finali di Lenzerheide, possa disputare quantomeno anche il supergigante: con buone possibilità di fare qualche punto importante, perché alle finali partecipano i migliori 25 di ogni disciplina (più i campioni del mondo juniores e gli atleti con più di 500 punti in classifica generale), e i primi 15 conquistano punti; Hirscher sa sciare anche in supergigante e non dovremmo stupirci di ritrovarlo nella top 15 anche in questa gara.

Aksel Lund Svindal, invece, è agli antipodi di Hirscher. Erede della grande scuola norvegese, specializzata a tirar fuori pochi atleti ma eccezionalmente polivalenti, il trentenne di Kjieller è uno dei migliori interpreti delle prove veloci: la sua sciata è senza dubbio più “muscolare” di quella dell’austriaco, ma comunque sempre bella da vedere, il giusto mix tra potenza e precisione. Reduce dai 180 punti in due giorni conquistati a Kvitfjell, con la coppetta di supergigante già in carniere e quella di discesa a pochi passi, quest’anno ha conquistato cinque successi: a differenza di Hirscher, ha gareggiato su quattro discipline, chiudendo due discrete supercombinate (quinto e quattordicesimo) e uscendo raramente dalla top ten in gigante, pur con tracciature spesso molto stretto che mettono a disagio un atleta della sua stazza. Ha preso parte anche al city event di Monaco per portare a casa punti pesanti; tuttavia, tra supergigante e discesa Svindal è stato leggermente meno “cannibale” di quanto non lo sia stato Hirscher nelle prove tecniche, dunque la differenza in classifica viene essenzialmente da questo.  Per avere chance di vittoria finale, dovrà anzitutto chiudere quantomeno ai margini del podio il gigante di Kranjska Gora, per poi vincere le prove veloci di Lenzerheide (o quantomeno fare due podi) e difendersi in quelle tecniche, partecipando anche allo slalom: la sua condizione è molto buona, ma anche Hirscher non può certo lamentarsi. In più, come detto, l’austriaco ha il vantaggio del calendario e di quei 29 punti in più in classifica: sarà comunque una lotta molto interessante.

foto tratta da actus.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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