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Moreno Moser: cosa aspettarsi dopo la ‘Strade Bianche’?

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Due corse, una vittoria. E che vittoria. Il 2013 di Moreno Moser si è aperto nel migliore dei modi. Senza aver mai corso, settimana scorsa ha disputato un ottimo GP Camaiore, permettendo anche al compagno Peter Sagan di arrivare al successo. Questo, però, è stato solamente un antipasto in attesa del piatto principale, servito a Siena in occasione della Strade Bianche.

Un unico scatto, a 17 km dal traguardo, per fuoriuscire dal gruppo. Un allungo, poi, nell’ultimo chilometro per andare a prendersi la prima posizione. Una condotta di gara perfetta. Il primo affondo, infatti, è arrivato in un tratto di sterrato in falso piano e dopo una salita, quando le forze, nel gruppo, latitano e ci sono pochi gregari per provare a ricucire lo strappo. La presenza di Peter Sagan nella stessa squadra ha sicuramente aiutato, dato che ha giocato da stopper per favorire propio Moser.

L’azzurro ha gestito al meglio le proprie energie, sia nell’inseguimento ai fuggitivi che, poi, quando si trattava di resistere al ritorno dei big. Moreno è riuscito a capire come si stessero comportando gli avversari, decidendo quando accelerare e quando, invece, poter tirare il fiato, rischiando anche qualcosa non tirando quasi nell’ultimo chilometro e mezzo. Questo, però, gli ha consentito di comportarsi comunque al meglio sull’ultimo strappo, risultando inferiore, di fatto, solamente a Sagan e, forse, i più diretti inseguitori dello slovacco.

A questo punto, ci si potrebbe chiedere quali siano i limiti di un Moser che ha veramente impressionato. È rarissimo che, alla seconda uscita stagionale, un corridore possa sfoderare una prova di questo genere in una corsa veramente impegnativa sotto diversi aspetti, uno dei quali, naturalmente, le strade bianche.  Quello che più ha stupito, probabilmente, è stata l’interpretazione di gara. Nonostante la giovane età, infatti, Moser è andato a conquistare la vittoria non solo di gambe ma anche di testa e questo, in ottica futura, potrebbe essere un dato importante per ottenere vittorie anche di maggior spessore.

Nei due anni precedenti, la vittoria della classica senese era andata a Philippe Gilbert e Fabian Cancellara. Due corridori che, negli ultimi anni, han fatto la storia di questo sport. La speranza, e probabilmente non solo per noi italiani, è che questo possa essere il destino di Moser, che per ora, in un anno o poco più da professionista ha quantomeno lanciato dei segnali interessanti, dando spettacolo nel Bel Paese come all’estero. Il nome, e quindi i geni, fanno ben sperare. 

Dopo la Tirreno-Adriatico, iniziata oggi, Moreno prenderà il via nella Milano-Sanremo, ma i suoi principali obiettivi dovrebbero essere le classiche delle Ardenne. Quella più a adatta a lui, probabilmente, è l’Amstel Gol Race, che finirà nello stesso punto del Mondiale dello scorso anno. In quell’occasione il corridore della Cannondale, dopo una settimana di febbre, aveva faticato: se le premesse sono queste, però, il finale potrebbe anche essere diverso.

Foto: Roberto Bettini

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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