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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016 – Dotto fuori dalla finale dei 100 sl: “Morto negli ultimi 15 metri, forse troppo stanco”

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Luca Dotto manca la finale dei 100 stile libero a Rio 2016 nuotando in 48”49. “Ci ho provato, stavo bene, ho fatto un gran passaggio – le sue parole a RaiSport -. Ma non ne ho avuto più negli ultimi 15 metri. Mi vien da dire che sono arrivato all’Olimpiade troppo stanco. O ho esagerato con il lavoro o non lo so. In altre parti della stagione lavoravo un po’ meno ma davo di più. Non avevo resistenza. Bisognava andare veloce: ci ho provato, ma alla fine mi sono scomposto e non riuscivo più a tenere la tecnica giusta. Dispiace perché con 48” basso si entra tranquillamente in finale. Dispiace molto. Mi sono trovato in difficoltà“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: DeepBlueMedia/comunicato stampa Nuotatori Milanesi

4 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    10 Agosto 2016 at 16:00

    D’accordo con te, Luca46, quasi su tutto. Certo, ricordo che ad esempio a Los Angeles ’84 in Italia il nuoto era considerato “roba” d’altri. Però parliamo appunto di 32 anni fa. Secondo me è sempre meglio tener presente i migliori come termine di paragone. In ogni caso. Anche se mi riferivo, più che ai numeri, proprio al modo di arrivare alle gare. Mi sbaglierò, ma secondo me i tecnici mirano a fare “bella figura” agli Europei e poi all’Olimpiade manca la birra. Tornando a Dotto, mezzo secondo in meno del 47”46 di aprile secondo me è deludente.

    • Luca46

      10 Agosto 2016 at 23:35

      Ti posso dare ragione su Dotto, anche se a mio avviso era più una speranza quella che potesse ripetere quel tempo. Non è che ci abbia abituato ad avere costanza a quei livelli. Certo che adesso Paltrinieri avrà grosse pressioni perché se va bene tutto passa in cavalleria ma se dovesse andare male potrebbe avere effetti devastanti. A parte Detti abbiamo steccato tutto e anche in modo abbastanza vergognoso.

  2. Gabriele Dente

    10 Agosto 2016 at 10:24

    Altra grande delusione. Il terzo tempo dell’anno non è che mi avesse illuso più di tanto. Ma mi aspettavo almeno la finale (magari con piazzamento tra quinto e sesto posto). Purtroppo ancora una volta, come è ormai consuetudine, un azzurro non risponde presente nel momento più importante.
    Dirò una cosa scontata e banale ma il nuoto italiano è lontano anni luce dall’Australia e dagli Usa e, se non cambierà il modo di approcciare gli eventi, resteremo sempre a rammaricarci di quanto non si è raccolto.
    Io resto convinto dell’idea che potenzialmente si possa fare molto, ma molto, di più.

    • Luca46

      10 Agosto 2016 at 13:58

      Infatti. Vorrei però in primis, prima di partire con alcune contestazioni, ricordare che quanto al nuoto in questi anni è stato fatto tanto proprio a livello di settore tecnico. Se ci rammarichiamo di risultati andati a male è un fatto positivo se pensiamo a 30 anni fa quando un risultato qua e la era preso come un trionfo. Adesso servirebbe un ulteriore passo in avanti. Il paragone con Usa e Australia non so se è fattibile, non conosco le cifre dei vari movimenti natatori ma suppongo che abbiano un bacino ampiamente superiore al nostro. Ovviamente sono sempre temi molto delicati da trattare e ci sono le varie interpretazioni, io però credo che l’aspetto sul quale dobbiamo migliorare è quello dell’abitudine a fare più gare. Quando la Pellegrini si lamentava del dover fare i 400m non è una bella cosa perchè avrebbe benissimo potuto fare 200, 400 e anche magari il dorso o gli 800. Per fortuna non si sentono più i discorsi sulle batterie del mattino. Oramai bisogna essere pronti a fare 3 o 4 gare al giorno perchè anche le batterie ormai sono delle verie e proprie gare. Ed è qui che secondo me i tecnici devono lavorare. Più gare, più stili anche rischiando figuracce ma allenandosi ad essere sempre in competizione. Per esempio Paltrinieri per il 2020 potrebbe preparare i 1500 in vasca e la 10 km in acque libere. Credo per esempio lo abbiano fatto anche Lurz o Mellouli se non erro. Diciamo che quanto a Dotto la delusione è a metà. Lui ha fatto molto bene il percorso di avvicinamento. Non ha nuotato male a Rio. Anche lui forse ha patito un po’ di tensione in semifinale. I tempi non li trovo scandalosi. Lo considero un buon Dotto. Obbiettivamente quella olimpica difficilmente poteva essere la sua gara.

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