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Sciabola, Ilaria Bianco: «Io tiro fino a Rio»

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È stata per tre volte argento mondiale e una volta bronzo, campionessa europea nel 2003. È stata, per oltre un decennio, una colonna della squadra azzurra di sciabola femminile, ma una stagione negativa in una splendida carriera l’ha tenuta fuori dall’Olimpiade di Londra, e le scelte del ct Sirovich, ora l’hanno esclusa dal quartetto di Coppa del Mondo per fare largo alle più giovani.
A 33 anni Ilaria Bianco però non molla, e ad alzare bandiera bianca non ci pensa nemmeno. Il pensiero di appendere maschera e sciabola al muro le ha sfiorato la testa, ma è passato via liscio, per fare spazio e nuovi stimoli e ambizioni.
Il terzo posto ottenuto in Coppa del Mondo a Bologna ha segnato il suo ritorno ad altissimi livelli, e adesso non ha alcuna intenzione di fermarsi di nuovo.

Olimpiazzurra: A Bologna hai ottenuto un risultato eccellente in un momento per te particolarmente difficile. Cosa è successo a Ilaria Bianco la scorsa stagione?
Ilaria Bianco: «È un terzo posto che in questo momento vale molto, vengo da un periodo molto difficile sia per la mancata qualificazione olimpica e sia per l’esclusione nelle prove a squadre con la nazionale. Sicuramente lo scorso anno ho sofferto molto la pressione per la qualificazione alle Olimpiade, e non sono riuscita a gestire la tensione nei momenti più importanti».

OA: Forse proprio la mancata qualificazione a Londra ti ha dato gli stimoli per fare di più?
I.B.: «Sicuramente l’aver mancato la partecipazione alle Olimpiadi mi ha messo di fronte a una scelta: concludere la carriera o rimboccarmi le maniche e andare avanti. Dopo qualche mese di riflessione ho deciso di rimettermi in gioco sentendo di poter ancora dare e fare molto».

OA: A Rio avrai 36 anni, ci proverai lo stesso?
I.B.: «Ho ricominciato a settembre con l’intenzione di arrivare a Rio 2016, fisico e scelte tecniche permettendo questo è il mio obiettivo. Dopo 15 anni ad alto livello non avrei mai ricominciato senza avere un obbiettivo da raggiungere».

OA: Sirovich ha deciso di puntare sulla linea giovane per la squadra. Come l’avete presa tu e Gioia Marzocca?
I.B.: «Sicuramente il nostro commissario tecnico avrà fatto le sue considerazioni, credo che sia giusto dare delle opportunità alle ragazze giovani perché solo cosi possono crescere. Credo però che non possa non tenere in considerazione i risultati che Gioia e io continuiamo ad avere dimostrando di essere ancora molto competitive, sono sempre stata dell’opinione che la maglia azzurra vada conquistata e meritata. Sirovich sta comunque lavorando molto bene e i risultati anche nelle prove a squadre lo dimostrano, certo è che la strada è ancora lunga e non sempre facile. Saranno i risultati a parlare, io metto giù la maschera e continuo a lavorare».

OA: Questa sarà una stagione importante, anche senza Giochi. Ci sono Europei e Mondiali. Dove pensi di poter arrivare?
I.B.: «Punto a partecipare a entrambi, e non solo a partecipare, vorrei continuare a lasciare il segno».

OA: A Bologna hai perso dall’americana Muhammad. Usa e Ucraina, in questo momento, sembrano avere una marcia in più nella sciabola femminile. È davvero così?
I.B.: «Sicuramente l’america è cresciuta moltissimo in questi anni e dietro alla pluri campionessa Zagunis stanno crescendo atlete che promettono bene. L’Ucraina già campione olimpico a Pechino 2008 sta dimostrando di mantenere la sua forza nel tempo. Non vorrei tralasciare la Russia che anche se ha iniziato la stagione in sordina è sicuramente una delle squadre più forti. Molta attenzione alla Corea del Sud che a causa della posizione del ranking sta facendo fatica a venire fuori ma è sicuramente una squadra molto competitiva e la vittoria a Gand lo ha dimostrato».

OA: Il vostro è un settore molto giovane a livello femminile, tu sei una delle pioniere in Italia. Cosa è cambiato da quando hai iniziato a gareggiare?
I.B.: «L’età media è sicuramente molto bassa, è cambiato molto, all’inizio era una sciabola “fiorettata” in quanto molte atlete provenivano dal fioretto, con il passare degli anni la tecnica si è affinata sempre di più, anche se non potrà mai essere paragonata alla sciabola maschile».

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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