Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: Paltrinieri, un campione di umiltà e semplicità
E’ difficile trovare le parole per descrivere un’emozione così grande nel cuore di una notte dolce per i colori azzurri. Tuttavia, l’oro olimpico di Gregorio Paltrinieri ed il bronzo del suo amico e compagno di allenamenti Gabriele Detti, nella vasca di Rio de Janeiro, hanno in sè diversi significati. Un successo frutto di tanto lavoro in piscina, macinando chilometri su chilometri e sfidandosi ogni giorno per superare i propri limiti, allo scopo di realizzare un sogno a Cinque Cerchi.
Un campione di umiltà e semplicità Greg, mai sopra le righe, e sempre concentrato sul suo incedere in acqua con divertimento e voglia di far fatica. Il desiderio di alzare l’asticella e guardare al mondo con spirito combattivo. E’ questo l’approccio del ragazzo di Carpi che ogni qualvolta si tuffa in acqua è motivato ad essere sempre il più veloce, staccare gli avversari e godere dello sforzo, a cavallo dei 900-1000 metri, in un gioco mentale tutto suo. Un po’ come faceva il compianto Marco Pantani che scattava in salita per abbreviare la sua sofferenza, così fa Paltrinieri. Una sfida continua vissuta 1500 metri alla volta in cerca di un passaggio più rapido e prossimo al record del mondo.
Forse è un po’ questo l’unico cruccio rimasto nella mente di Gregorio, al termine della gara. Il non essere riuscito a migliorare il crono di Sun Yang (14’31″02) cosciente di poterlo già valere. E’ anche da questi particolari che si comprende che atleta abbiamo difronte e quanto l’Italia abbia bisogno di lui. Un modello dentro e fuori dalla vasca che quest’oggi ha scritto una pagina storica del nostro sport, che noi tutti non dimenticheremo mai, ed intenzionato a replicarne tante e tante altre.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Immagine: fonte Len