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Beach volley Olimpiadi Rio 2016. Nicolai/Lupo-Liamin/Barsouk: “La grande occasione”

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Comunque la si voglia girare, la sfida in programma questa notte alle 4 tra Nicolai/Lupo e Liamin/Barsouk è una grande occasione per entrambe le coppie. Nonostante venga considerato il quarto meno nobile (assieme a quello fra Semenov/Krasilnikov e Gonzalez/Diaz) è una sfida che mette di fronte i campioni d’Europa azzurri (due volte in tre anni sul tetto del Vecchio Continente) e vincitori di tre tornei del World Tour e una coppia formata da un atleta tutto sommato giovane per il mondo del beach volley come Liamin e da un veterano, Barsouk, alla sedicesima stagione da professionista sulla sabbia, capace, in coppia con Kolodinsky, a cavallo fra il 2007 e il 2008, di conquistare un argento mondiale a Gstaad e di vincere due Grand Slam del valore di Klagenfurt (il torneo più importante e più ricco al mondo) e di Kristiansand. Due di quei tornei nei quali se giochi a beach e fai il professionista non vai solo in caso di infortuni gravissimi.

La nobità, dunque, c’è eccome  e chiunque raggiungerà le semifinali lo farà con ampio merito. Liamin/Barsouk sembrano aver trovato qui a Rio quell’alchimia che era mancata finora. Dmitri Barsouk non deve essere un personaggio “facile” vista la quantità di compagni che ha cambiato ion carriera, non sempre trovando la spalla giusta per la sua indubbia classe, che si esprime soprattutto nei colpi di attacco. Nikita Liamin sta trovando la sua dimensione dopo due anni di esperienza e oggi sa che è il giorno che può cambiare la sua vita sportiva fin qui buona ma non esaltante.

Dall’altra parte ci sono Lupo e Nicolai che, in questo torneo olimpico, finora hano mostrato ottime cose, alternandole però a momenti di black out totale che, in chiave semifinale (e ci fermiamo qui) devono assolutamente sparire. Il secondo e terzo set con Virgen/Ontiveros, il primo con Dalhausser/Lucena, il finale del secondo parziale con Losiak/Kantor e l’incredibile epilogo del secondo set del derby sono qualcosa più di un campanello d’allarme. La concentrazione viene meno e basta davvero poco a far cambiare il vento, soprattutto nei momenti in cui il muro (spesso stratosferico) di Nicolai non scava il solco rispetto agli avversari. Servirà il Lupo efficace in attacco dei momenti migliori per tutta la durata del match. Liamin e Barsouk qualcosa sono abituati a regalare agli avversari. Restituire gli eventuali favori non è dovere degli azzurri questa notte.

Il cammino che ha portato le due coppie a Rio è eloquente su chi vestirà i panni (scomodi forse) di coppia favorita questa notte. Da una parte Nicolai/Lupo che quest’anno hanno vinto il campionato europeo di Biel Bienne, il World Tour di Sochi e sono stati secondi a Fuzhou e Vitoria. Dall’altra ci sono Liamin/Barsouk che nell’ultima stagione hanno come miglior risultato un quinto posto a Fuzhou e tre noni posti.

Eppure l’unico precedente fra le due coppie, sempre a Fuzhou quest’anno, ha visto i russi prevalere anche abbastanza nettamente nel girone preliminare in  due set (25-23, 21-12) ma la storia e le statistiche dicono che Liamin/Barsouk calano di rendimento alla lunga (il torneo olimpico però è diverso dal Grand Slam, con maggiori tempi di recupero, questo bisogna dirlo). Anche su questo dato si aggrappano le speranze dei tifosi azzurri del beach volley di infrangere finalmente il tabu quarti di finale olimpici.

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