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Ciclismo
Viviani: “Ho sempre creduto nella pista. Ora si chiude un ciclo, avrò nuovi obiettivi su strada”
Emozioni forti per Elia Viviani. Il nuovo campione olimpico dell’omnium quando arriva ai microfoni della Rai è ancora incredulo al termine della sua impresa che si è coronata con la medaglia d’oro di Rio:
“E’ incredibile. Non ho ancora capito cosa sta succedendo. Ho vinto la corsa più bella della mia vita, penso di essermelo meritato. Ho perso i Mondiali, ho perso le Olimpiadi di Londra ed è quattro anni che ci penso. Oggi quando sono salito in pista è stato solo per questa medaglia. E’ vero che magari bisognava accontentarsi dell’argento o del bronzo, ma se sono salito in pista è stato solo per l’oro, perché credo che tutti i sacrifici che ho fatto potevano valere solo la medaglia d’oro. Tanti atleti sono venuti ad abbracciarmi con emozione e sincerità. Tante volte ho perso, ci ho rimesso tanto, ho speso tempo per la pista, sono andato controcorrente per quella che poteva essere un’attività fuori dal normale per una squadra World Tour. Il mio merito è quello di averci sempre creduto. Un grande supporto avuto anche dalla nazionale, con Marco Villa che è un grande ct ma soprattutto un grande amico. Un grazie anche ai giovani che stanno crescendo: i miei miglioramenti li devo anche a Ganna e ai ragazzi del quartetto. Averli qui è stato uno stimolo per me. Grazie a loro, alla mia famiglia ed alla mia ragazza Elena, che mi tiene sempre tranquillo. La caduta mi ha un po’ scosso. Mi sono fermato per capire cos’era successo. Ho dovuto cambiare bici. Mi sono preso un giro per vedere come stavo. Non potevo mollare in quel momento, ero in testa. L’adrenalina è salita ancora di più. A 20 giri dalla fine ho fatto uno sprint e ho capito che non mi avrebbero più raggiunto. La fortuna doveva ridarmi qualcosa. Ho perso il Mondiale per mezza ruota. A Londra ero giovane, questa era una grande chance, forse l’ultima”.
Infine dichiarazioni per il futuro: “Penso si chiuda una parte della mia carriera, avrà altri obiettivi su strada nei prossimi anni. Bisogna credere in questa nazionale, a Tokyo il quartetto può essere da podio”.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Twitter Viviani
Gabriele Dente
16 Agosto 2016 at 02:49
Credo che la vittoria di Elia Viviani resterà uno dei momenti più emozionanti della mia vita di appassionato. A un certo momento, durante la corsa a punti, ho realizzato che mi stavo divertendo davvero tanto. Cosa per niente scontata quando si seguono le gare con così tanta tensione.
Per quanto riguarda il futuro, capisco benissimo il suo punto di vista sugli obbiettivi ma spero che ci ripensi. In fondo, come si è visto con Cavendish, si possono conciliare molto bene le due cose. Elia è un campione, nulla gli può essere precluso fra quattro anni.
ale sandro
16 Agosto 2016 at 03:06
Sono contento abbia apprezzato così tanto la gara anche tu, e spero l’abbiano vista tante persone , in modo da appassionarsi anche loro a questo sport.
La corsa a punti poi è un mix di tutto ,velocità ,resistenza, tattica, e oggi Elia è stato il più forte anche in questo, a differenza del mondiale di Londra dove fu beffato sia dell’oro che del podio. Si devono gestire le forze dalle prove di due giorni ,e con una gara così lunga non si può andare da subito a inseguire tutti, e poi le medaglie olimpiche interessano anche agli altri, perciò il lavoro non ricade solo su di lui.
Spero anche io che torni comunque alla pista per Tokyo, e mi pare che lui stesso abbia detto in un’intervista che se c’era da dare una mano non si sarebbe tirato indietro, immagino per il quartetto e non solo. Avercene di gente come lui ,che punta 6 e passa anni su questo settore e raggiunge l’obbiettivo.