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Scherma

Fiorettiste super, spadiste che peccato!

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Un bilancio ancora una volta più che positivo quello dell’ultimo week-end schermistico appena andato in archivio. Partiamo dalla spettacolare prova del Dream Team del fioretto femminile a Tauber. A livello individuale c’è stato il podio di Elisa Di Francsica (secondo posto, sconfitta 15-14 dalla Deriglazova malgrado una rimonta spettacolare che l’aveva anche portata a condurre l’assalto per 14-13) e Arianna Errigo (terza, dopo aver perso anche lei con la Deriglazova, anche lei per 15-14 questa volta però in semifinale); ma le note liete non si fermano qui perchè nelle prime otto sono arrivate anche Benedetta Durando e la giovane Olga Calissi, mentre si sono ben comportate anche Claudia Pigliapoco, Valentina Cipriani e Carolina Erba. Ma il vero spettacol0 le nostre lo hanno offerto nella prova a squadre, asfaltando dapprima Messico, Giappone e Francia in semifinale, quindi impartendo la seconda lezione consecutiva alle russe di Cerioni. Arianna Errigo ha trascinato le compagne alla vittoria, ribaltando la storia del match con un 12-3 da antologia alla povera Kozyreva, che qualche minuto prima era stata protagonista di un vis-a-vis con Elisa Di Francisca, con la jesina a brutto muso a spiegarle che no, quell’urlo in faccia non lo aveva proprio gradito. Tornando alla gara, non deve passare in secondo piano l’apporto fornito da Alice Volpi (forse la meno brillante delle quattro) e Benedetta Durando, con quest’ultima partita titolare nella finalissima.

Da Tauber facciamo un salto a Barcellona, dove purtroppo le spadiste si sono fermate a nulla dal podio nella prova a squadre, battute nella finalina dall’Ucraina della campionessa olimpica Yana Shemyakina. Sebbene sia mancato l’acuto che il Ct Cuomo si augurava, tuttavia non sono mancati i segnali positivi arrivati dalla Spagna: Rossella Fiamingo, ancora una volta approdata alla finale a otto e ancora una volta migliore delle nostre, pare aver ritrovato le giuste vibes per divertirsi in pedana e dare finalmente libero sfogo al suo immenso talento, mentre il quartetto azzurro – per la prima volta orfano di Bianca Del Carretto, sostituita da Brenda Briasco – ha offerto una buona prova contro la quotata Romania e dato dimostrazione di saper lottare e soffrire, come in occasione del sofferto successo contro la Polonia al primo turno.

La terza gara in programma era quella di sciabola maschile in quel di Budapest: qui niente prova a squadre in quanto GP Fie e nessun azzurro sul podio, ma la conferma che Diego Occhiuzzi è al momento il numero uno della sciabola azzurra. Il napoletano è apparso in grande forma, e per la terza volta consecutiva è approdato alla finale a otto: purtroppo il coreano Kim gli ha negato, proprio all’ultima stoccata, la possibilità di salire sul podio. Bene anche il giovane Enrico Berrè, classe 1992, che si è tolto lo sfizio di fare lo scalpo ad Alexei Yakimenko, e ha comunque concluso la sua prova ai piedi del podio, sconfitto anche lui per una sola maledetta stoccata dallo spagnolo Casares. Bene anche Nuccio, che al Luxardo arrivò terzo, che ha ceduto nell’assalto dei 32 da Gu, coreano, fra i più forti sciabolatori in circolazione. Ha sorpreso, ma in negativo, l’uscita di Gigi Samele nel tabellone dei 64, al primissimo turno: per lui sconfitta all’ultima stoccata contro l’Ungherese Szatmari.

twitter: agenna85
photo: Augusto Bizzi

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