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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: Sun Yang e l’inizio della parabola discendente?

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L’Olympic Acquatics Stadium di Rio de Janeiro ci ha lasciato in eredità tante immagini di colori diversi: i trionfi di Katie Ledecky e Michael Phelps, la rana strabiliante di Adam Peaty,  i gemelli diversi del nuoto azzurro sul podio nella gara più lunga ed un Sun Yang più umano e battibile in due delle tre specialità che l’hanno visto impegnato nella rassegna a Cinque Cerchi. 

Ebbene si, il mostro del Nordest della Cina ha mostrato dei segnali di cedimento nei 400 stile libero e ancor più nei 1500 terminando secondo, alle spalle di Mack Horton, nelle otto vasche ed addirittura finendo fuori in batteria nel chilometro e mezzo in piscina. E’ vero il successo nei 200 stile libero ha visto comunque Sun sul grandino più alto del podio ma l’immagine di quell’alieno che aveva sconvolto il mondo a Londra 2012, con quella chiusura da 53″ nel 1.5 km è molto lontana. Che sia l’inizio di una inevitabile parabola discendente per il cinese?

Potrebbe essere. Di fatto Horton prima e Gregorio Paltrinieri poi si sono impossessati di due dei tre scettri dorati e Yang non ha potuto fare altro che ammettere la sconfitta. Due ko di tenore diverso ma ugualmente sorprendenti: nei 400 stile libero, quando sembrava che l’orientale stesse giocando per bastonare tutti nelle ultime due vasche, è arrivato l’inarrestabile incedere smooth del buon Mack e dopo 4 anni di trionfi la specialità ha cambiato il suo padrone. Nella distanza più lunga invece, un tracollo vero e proprio ai 700 metri sorprendente per le proporzioni ma non così imprevedibile. Sun, infatti, nell’ultimo anno non si era mai cimentato nei 1500 sl, dopo quella famosa rinuncia nella finale iridata di Kazan e pertanto la pesante controprestazione ha un suo perché. Potrebbe essere la sua ultima apparizione in questa gara? Il tempo fornirà le adeguate risposte con una certezza: il cinese è tornato tra i comuni mortali dopo essere stato assiduo frequentatore dell’Olimpo natatorio. 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: fonte Fina

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