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Baseball, World Classic 2017: i possibili oriundi MLB dell’Italia. Una squadra potenzialmente devastante

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Dopo il bronzo agli Europei in Olanda che ha lasciato più di qualche rimpianto, per l’Italia è già tempo di pensare al World Baseball Classic che di disputerà in quattro Paesi (Giappone, Corea del Sud, Messico e Stati Uniti) dal 9 al 12 marzo 2017.

Come già accaduto nel 2013, quando colse uno straordinario settimo posto, la selezione tricolore potrà contare su dei rinforzi di caratura mondiale provenienti dalla Mlb. Si tratta di quelli che con affetto chiamiamo ‘paisà’, campioni americani di origine italiana che, appunto, potrebbero scegliere di rappresentare la Nazione che diede i natali ai propri antenati. Quattro anni fa potemmo contare su star del calibro di Nick Punto, Mike Costanzo e Chris Colabello.

In vista della prossima edizione sono diversi i papabili che davvero potrebbero accrescere a dismisura il potenziale dell’Italia, portandola in sostanza al livello di Stati Uniti, Repubblica Dominicana e Giappone, ovvero le favorite per il titolo.

Partiamo dai ricevitori, dove le alternative abbondano. Il venezuelano Francisco Cervelli (Pittsburgh Pirates) vinse le World Series nel 2009 e, sempre quell’anno, rappresentò il Bel Paese al World Classic. Vanta una media battuta di 0.279 e ben 398 valide in carriera nel massimo campionato statunitense. Eccezionale sarebbe anche l’eventuale apporto del 25enne Mike Zunino (Seattle Mariners), già capace di piazzare ben 48 home runs e vincitore del Golden Spikes Award nel 2012. Di sicuro una proposta andrà fatta anche a Chris Iannetta (Seattle Mariners), 33enne con un curriculum da 402 punti portati a casa…Ha già vestito la casacca azzurra nel 2013 Drew Butera dei Kansas City Royals, team con cui ha trionfato nelle World Series 2015. Insomma, tutti elementi di assoluta portata mondiale.

Nel ruolo di prima base l’opzione principale potrebbe essere rappresentata da Anthony Rizzo (Chicago Cubs), già in azzurro nel 2013. Un giocatore superlativo, con una media battuta da 0.266 e presente agli ultimi tre All Star Game. Sempre valida l’ipotesi Mike Napoli (Cleveland Indians), anche se il 34enne già in passato ha mostrato freddezza nei confronti della Nazionale.

In seconda base ecco un super-battitore come Johnny Giavotella (Los Angeles Angels of Anaheim), 29enne da 0.259 di media e 316 valide. Altro rinforzo di extralusso sarebbe quello di Steve Lombardozzi jr (Washington Nationals). Un emergente come Joey Gallo, 23enne dei Texas Rangers, potrebbe inoltre andare a coprire il ruolo di terza base, quello che ha dato maggiori problemi in passato all’Italia. Attenzione anche a Tommy La Stella dei Chicago Cubs (0.262).

Ricca la possibilità di nuovi innesti anche tra gli esterni. Se Chris Colabello non ha bisogno di presentazioni, l’arrivo di Michael Conforto (Ney York Nets) rafforzerebbe lo spessore del line-up. Difficile riuscire a convincere Rocco Baldelli, giocatore e allenatore dei prima base dei Tamba Bay Rays. Più fattibile il veterano Nick Swisher (mamma italiana), 35enne da 245 fuoricampi in carriera in Mlb. Probabile che della rosa farà parte ancora una volta, dopo le edizioni 2009 e 2013, anche Chris Denorfia, attualmente free-agent.

Nel complesso, un ipotetico line-up composto da Giovatella, Cervelli, Conforto, Rizzo, Gallo, Swisher, La Stella, Colabello e Zunino incuterebbe davvero timore a qualunque avversaria. Sarebbe una Nazionale in grado di macinare un notevole numero di punti in attacco.

Arriviamo poi al delicato ruolo dei pitcher, quello in cui l’Italia ha manifestato le lacune più gravi negli ultimi anni, compresi i recenti Europei. Qui i rinforzi servono come il pane. Tra i lanciatori destri, straordinaria sarebbe la convocazione di Rick Porcello, stella dei Boston Red Sox con 978 strikeouts all’attivo. Quello di Adam Ottavino (Colorado Rockies), già in azzurro nel 2009, sarebbe un gradito ritorno: un closer di sicuro affidamento. Da seguire anche Anthony De Sclafani dei Cincinnati Reds.

Tra i mancini, un ottimo pitcher sarebbe anche Tommy Milone (Minnesota Twins), capace di concedere appena 2 basi-ball di media ogni 9 inning. Buona anche l’ipotesi Vinnie Pestano (Minors dei New York Yankees). Ci sarà quasi certamente Pat Venditte (Seattle Mariners), lanciatore ambidestro che ha sempre risposto con entusiasmo in passato alle chiamate della Nazionale azzurra. Pur se quasi quarantenne, sarebbe fondamentale avere nuovamente a disposizione l’eterno Jason Grilli (Toronto Blue Jays), closer sopraffino che vanta 78 salvezze in carriera. Lo ricordiamo decisivo nel nono inning di Italia-Messico nel 2013, quando gli azzurri conquistarono una vittoria palpitante.

Non sarà facile portare tutti i giocatori menzionati nella rosa italiana del World Classic. Tuttavia, sognare non costa nulla. E con loro si potrebbe davvero puntare a riscrivere la storia del baseball tricolore.

federico,militello@oasport.it

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1 Commento

1 Commento

  1. Five

    21 Settembre 2016 at 22:38

    Un articolo davvero ottimistico.. a parte due -tre (soprattutto Porcello) gli altri sono buoni mestieranti di mlb ma nulla piu, il confronto con nazionali come Usa, giappone, venezuela e dominicana è impari… questa squadra puo ambire al massimo a un 4-5 posto (cmq ottimo!).. ma onestamente faccio fatica a considerare nazionale sto gruppo di americani con bisnonno veneto o siciliano, che indossano una maglietta azzurra per tirar su due dollari…

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