Rugby
Eccellenza: quali numeri 10 nel mirino di Brunel?
Che Brunel segua con attenzione il Campionato di Eccellenza non è un mistero. Più dei suoi predecessori, il ct francese ha spesso seguito i match della massima serie italiana, nonostante il livello medio sia calato sensibilmente nelle ultime stagioni. Inoltre, la nuova regola che prevede dei mediani d’apertura italiani o eleggibili per la Nazionale ha sicuramente suscitato ulteriore interesse in Brunel, come risaputo alla costante ricerca di un numero 10 per il futuro dell’Italrugby. Un problema, quello dell’apertura, a cui sembra si possa porre rimedio, anche se i tempi non sono ancora maturi, come non lo sono i giocatori che andremo ad elencarvi (compreso Ambrosini, già nel Pro12 con il Benetton Treviso).
La capolista Viadana, la cui forza – è bene sottolinearlo -, sono gli ‘avanti’, può contare su due ragazzi alquanto interessanti nello spot di 10, in primis Keanu Apperley (classe ’92). Origini inglesi, talento da vendere, se non il più cristallino sicuramente uno dei migliori. Ottima visione di gioco, eccellenti doti di handling e buona precisione dalla piazzola; nella lettura del match denota ancora carenze, ma sembrerebbe pronto ad un ipotetico ‘salto’ in una delle franchigie celtiche, in modo da lasciare spazio magari alla sua attuale riserva, Giovanni Cipriani (classe ’93). Più estroso del suo collega, ma ancora molto da dimostrare.
Chi si è messo in evidenza soprattutto negli ultimi tempi è Simone Ragusi (1992), apertura dei Cavalieri Prato. Poco utilizzato ad inizio stagione, ora è punto fermo della formazione di coach Frati e uomo imprescindibile per il gioco dei toscani. La fisicità e la capacità di marcare mete lo rende un’apertura un po’ atipica, quasi un centro, tuttavia Ragusi si è dimostrato anche giocatore fantasioso e con una buona visione di gioco, a cui unisce un ottima gestione del gioco al piede. Già permit player per le Zebre, è uno dei prospetti maggiormente pronti.
A Padova, invece, l’esplosione di Andrea Menniti-Ippolito ha sorpreso tutti. Anch’egli classe ’92, anch’egli estremamente progredito nel corso dei mesi. Uno dei calciatori più affidabili del campionato, con alte percentuali di realizzazione che lo hanno reso spesso decisivo per il Petrarca, ma non solo; il ragazzo sembra avere già la giusta personalità, oltre ad ottime skills. I margini di miglioramento sembrano ancora ampi, lecito attendersi un futuro importante.
Forse un passo indietro, ma comunque non meno promettente, Edoardo Padovani, classe ’93 del Marchiol Mogliano. Non ha impressionato come gli altri, anche perché non ha nella fantasia la sua dote migliore, essendo le sue giocate efficaci ma non spettacolari. Ancora da registrare il gioco al piede; è il titolare dell’Under20 che sta disputando il Sei Nazioni di categoria.
Da non sottovalutare, inoltre, il mediano dei Crociati, Davide Farolini (classe ’92), anche se le difficoltà di tutta la squadra non lo stanno aiutando ad emergere.
Una ‘rosa’ forse ristretta, ma formata da talenti interessanti, giovani e di prospettiva, che potranno garantire affidabilità alla nostra Nazionale in un ruolo ormai da troppo tempo senza solide certezze.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com