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Volley, Mauro Berruto attacca Zaytsev: “Dopo un anno pensa ancora a me. Intervenga la Procura. Cambia idea sul ruolo e Juantorena”. E sul doppio incarico…

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Mauro Berruto non ha digerito le pesanti dichiarazioni che settimana scorsa Ivan Zaytsev aveva rilasciato su di lui tramite Sportweek, il settimanale di Gazzetta dello Sport (clicca qui per saperne di più). L’ex CT della Nazionale Italiana di volley maschile attacca apertamente lo Zar e non solo. Di seguito le battute salienti con cui ha risposto, sempre tramite la rosea.

 

Una cosa spiacevole e sorprendente. Non so perché dopo più di un anno io sia ancora nel pensiero di quell’atleta.

Siamo due tesserati, quindi auspico che la procura federale intervenga. E poi vedrò come tutelarmi. Dico solo che a Rio (al momento della cacciata dei 4 giocatori) non eravamo soli. C’erano altri 10 compagni di squadra, dei dirigenti e nello staff c’era il mio assistente diventato poi C.T. Noto con piacere che ha cambiato idea su tante cose”.

 

Mauro Berruto approfondisce quali secondo lui sono stati i cambi di idea dello Zar: “Al ruolo. Sono convinto che allora come oggi fosse la scelta migliore per il progetto azzurro quello di provare e spostare Zaytsev da opposto a schiacciatore. E noto che oggi si è convinto anche il giocatore.

E poi anche sull’inserimento in Nazionale di Osmany Juantorena. Se si vanno a riprendere le cronache del periodo si leggeranno dichiarazioni di Zaytsev diverse da quelle lette in questo anno olimpico. Mi fa piacere che la sua opinione sia cambiata”.

 

L’ex CT della nostra Nazionale ne ha per tutti e critica la scelta di Marco Bonitta che ha annunciato la fine del proprio rapporto con l’Italia femminile diversi prima del termine del contratto, con un’Olimpiade di mezzo: “Una scelta che va rispettata. Io non lo avrei mai fatto perché credo che verso un impegno così importante un CT deve dare il segnale di essere ben saldo in cabina di comando, pronto a guidare l’aereo a destinazione”.

Il torinese si dichiara non favorevole anche nei confronti del doppio incarico, quello che attualmente ricopre il CT Chicco Blengini allenatore della Lube Civitanova: “Il ruolo del CT è una cosa non esclusiva, ma inclusiva. Si deve lavorare in prospettiva guardando alle giovanili, viaggiando per il Paese per conoscere la realtà, vedere gli atleti”.

 

3 Commenti

1 Commento

  1. Nany74

    8 Ottobre 2016 at 19:48

    Trovo un po’ spiacevole leggere queste notizie. Ho rispetto per entrambi e mi fa davvero strano sapere che se ne dicono di tutti i colori attraverso le pagine di un giornale. Li avrei visti meglio davanti ad una birra ad esprimere le proprie opinioni, lontando dal mondo. La sola cosa che emerge da tutta questa storia è che quando non c’è spogliatoio e non c’è rispetto per il coach, non si va da nessuna parte, anche con i migliori giocatori del mondo. Io faccio i miei migliori auguri ad entrambi perchè il volley ha bisogno di tutti, ogni giorno di più!

    • ale sandro

      9 Ottobre 2016 at 10:44

      Di gran lunga il miglior commento che abbia letto su tutta la faccenda, internet e giornali sportivi vari compresi, da più di un anno a questa parte.
      Fa piacere vedere intelligenza e senso logico in un addetto ai lavori/appassionato di pallavolo per questioni così delicate, nell’ultimo quadriennio ne ho letti pochini in tale direzione.
      Parere molto personale, Oltre a sperare nel ritorno alla vittoria in un torneo per gli azzurri , spero anche che se dovessero continuare situazioni del genere, si possa pensare a una figura intermedia tra giocatori,tecnico e federazione. Qualcuno molto vagamente alla Meneghin per il basket di anni fa, o Riva/Oriali per il calcio. A mio parere si eviterebbero una marea di cazzate, si stemperebbero gli animi e morirebbero sul nascere ripicche che avvelenano l’ambiente, o magari verrebbero gestite senza il risalto che ha avuto questo problema nelle ultime due stagioni.

      • Nany74

        11 Ottobre 2016 at 08:38

        Grazie Ale, mi fa piacere che sia stato colto il significato più profondo del mio commento: da quel poco di esperienza che mi porto dietro posso solo dire che la gestione delle persone, in generale, è la cosa più difficile che esista, specie quando ci sono di mezzo caratteri forti come quelli di atleti e tecnici professionisti e queste zuffe pubbliche, a mio avviso, non servono a niente, anzi……..speriamo che la cosa si risolva al più presto ed in maniera “silenziosa”……

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