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Olimpiadi Invernali Pyeongchang 2018: le possibili speranze di medaglia dell’Italia
Mancano 465 giorni all’inizio delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018, poco più di 14 mesi. L’Italia è reduce da due edizioni non particolarmente fortunate. A Vancouver 2010 arrivarono appena 5 medaglie, con l’oro di Giuliano Razzoli in slalom nello sci alpino. Addirittura zero vittorie a Sochi 2014, con gli otto podi complessivi che non evitarono un mesto 22° posto nel medagliere finale, peggior piazzamento di tutti i tempi (escluse le prime quattro edizioni dove il Bel Paese non conquistò neppure un podio).
Se l’Italia a Rio 2016 si è confermata una realtà al vertice mondiale negli sport estivi, lo stesso non può dirsi per le discipline invernali. Dopo la memorabile edizione di Torino 2006, coincisa con la chiusura di un ventennio d’oro, si è verificato un calo netto. Esistono i presupposti, tuttavia, per tornare a recitare un ruolo da protagonisti tra poco più di un anno in Corea del Sud. Premettiamo che le variabili in gioco sono notevoli (condizioni climatiche e della neve, infortuni, avversari, etc.), dunque molte cose cambieranno da qui all’appuntamento a cinque cerchi. Tuttavia l’Italia può ragionevolmente avvicinarsi al grande evento con ottimismo. Scopriamo dunque le possibili speranze di medaglia di ciascuno sport.
SCI ALPINO
Le ambizioni maggiori saranno riposte nella velocità maschile. Dominik Paris, Peter Fill e Christoph Innerhofer, quest’ultimo uomo da grandi appuntamenti (fu argento in discesa e bronzo in supercombinata a Sochi 2014) potranno giocarsi carte importanti sia in discesa sia in superG. Nella rosa degli outsider in slalom figureranno Giuliano Razzoli e Stefano Gross, mentre attualmente il livello dei gigantisti rende utopistica un’idea di medaglia.
Per quanto riguarda il settore femminile, la disciplina che offre le opportunità migliori è quella del gigante con Federica Brignone e Marta Bassino. Da verificare i progressi delle azzurre nelle discipline veloci, dove in particolare Sofia Goggia, Nadia Fanchini e la stessa Brignone potranno far bene in superG. Salvo miracoli, nessuna possibilità in slalom. Un possibile jolly potrebbe essere rappresentato dalla prova a squadre, specialità in cui, tuttavia, storicamente l’Italia non ha mai brillato.
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