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Sci Alpino

Sci alpino: Hirscher e Maze MVP

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La stagione che si è conclusa ieri a Lenzerheide, non senza polemiche per la cancellazione delle prove veloci, ha visto trionfare Marcel Hirscher nel maschile e Tina Maze nel femminile. Sono loro quelli che, in altri sport, verrebbero definiti MVP, ovvero Most Valuable Player (“giocatore di maggior valore”).

Di Tina Maze abbiamo detto tutto in questo articolo: possiamo solo aggiornare le sue straordinarie cifre, dicendo che ha chiuso con 2414 punti, tre trofei di specialità su cinque, undici vittorie e un totale di venticinque podi, che supera abbondantemente il record stagionale di Hermann Maier. Niente più dei numeri può rendere meglio il valore di questa straordinaria campionessa.  Per quanto riguarda Marcel Hirscher, è riuscito a fare ancora meglio della già vincente stagione precedente: 180 punti in più, coppa di slalom in saccoccia, anche se perde quella di gigante (ma d’altronde, cosa si poteva fare contro un Ted Ligety in certe condizioni?). La grandissima sicurezza con cui Hirscher scia nelle discipline tecniche, nonostante i 24 anni, è il suo marchio di fabbrica: rapido, veloce, sguscia da una porta all’altra-o da un paletto all’altro-con una fluidità essenziale per lo sci moderno.

Ma non ci sono solo loro in questa annata comunque molto emozionante per lo sci alpino. Abbiamo detto di Ted Ligety, re del gigante e padrone assoluto dei Mondiali; non dimentichiamoci, certo, di Aksel Lund Svindal, come al solito una garanzia nelle discipline veloci, e di Felix Neureuther, alla miglior stagione di sempre sia in slalom, sia in gigante. C’è il talento cristallino, ancora un po’ acerbo, di Alexis Pinturault; c’è il “vecchio” Ivica Kostelic che non sarà più un vincitore assoluto, ma è sempre uno spettacolo da vedere sciare. E ci sono gli azzurri, certo, dei quali parleremo più specificatamente domani.

Tra le ragazze, c’è una Lindsey Vonn che festeggia da casa, nonostante l’infortunio, la coppa di discesa, al termine di una stagione strana e sfortunata per lei. La sua connazionale Mikaela Shiffrin ha un futuro roseo e un presente già vincente: una precocità incredibile, un nome che potrebbe potenzialmente occupare le scene per molti anni. Maria Riesch ha disputato la solita, bella stagione, pur senza riuscire a contenere l’incontenibile Maze; Anna Fenninger ha zittito le critiche dei giornalisti di casa propria con una serie di grandi prestazioni da fine dicembre in avanti. Infine, Lara Gut, un’altra dal futuro luminoso, è ritornata molto in alto dopo una stagione appannata. Anche sulle azzurre faremo un’analisi a parte: ma qui, ovviamente, saranno più dolori che gioie.

foto tratta da mail.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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