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Ciclismo
Ciclismo, scopriamo la Bora-Hansgrohe di Peter Sagan. Slovacco senza gregari all’altezza?
Le potenzialità della Bora-Hansgrohe, nuova squadra di Peter Sagan, saranno uno dei principali motivi di interesse della stagione ciclistica 2017: premettendo che negli ultimi due Mondiali lo slovacco ha dimostrato di poter vincere anche da solo, sopratutto nelle Classiche il supporto di una squadra forte e competitiva potrebbe fare la differenza tra vittoria o sconfitta in più di un’occasione.
In linea teorica, i corridori più competitivi della squadra oltre Sagan sono tutti scalatori: il polacco Rafal Majka e il ceco Leoplod Kônig saranno infatti i capitani nei grandi giri. Fino ad ora, nessuno dei due si è mai veramente dimostrato in grado di competere per la vittoria in una corsa di tre settimane, ma non hanno mai iniziato una stagione da capitani designati. Majka ha sempre corso alla Tinkoff e ha sempre avuto la necessità di correre in supporto ad Alberto Contador. Kônig, invece, era uno degli uomini del trenino del Team Sky di Chris Froome. In salita ha dimostrato di andare molto forte ma va misurato sulla continuità e sulla competitività ad alti livelli.
Chi, dunque, accompagnerà Sagan nella rincorsa alla sua prima Milano-Sanremo o alla prima Parigi-Roubaix? Come negli scorsi anni, il campione del mondo sarà affiancato da alcuni uomini di fiducia come il polacco Maciej Bodnar, che ormai segue da tempo le sue orme. Oltre a lui la formazione offre un passista forte ed esperto come il tedesco Marcus Burghardt, che potrebbe sì aiutarlo fino ad un certo, ma difficilmente potrebbe supportarlo nella fase finale delle gare, dove spesso l’inferiorità numerica può essere fatale, sportivamente parlando. Stesso discorso anche per Jan Barta, mentre il lettone Aleksej Saramotins negli ultimi hanno ha mostrato buone potenzialità sopratutto sul pavé. Possiamo dire, dunque, che ancora una volta Sagan si troverà a correre con una squadra che potrebbe pagare dazio rispetto ai diretti rivali per la conquista della vittoria nelle corse più impotanti del calendario internazionale.
La squadra tedesca, al primo anno nel World Tour e per questo ancora incompleta, avrà tra le sue fila anche due corridori italiani: Cesare Benedetti e Matteo Pelucchi. Il primo si è specializzato come uomo da lunghe fughe, specialmente nei grandi giri, mentre il secondo è un velocista puro che in determinate situazione potrebbe essere in grado, come ha dimostrato in passato, di poter mettere in fila tutti i migliori sprinter del mondo.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo