Rugby
Rugby, un’Italia più giovane dopo i Test Match di novembre. In atto un valido ricambio generazionale
Come è da tradizione al termine di un percorso, è tempo di bilanci. Sabato scorso la Nazionale italiana di rugby allenata da Conor O’Shea ha concluso il suo trittico di impegni novembrini contro Nuova Zelanda, Sudafrica e Tonga. Due sconfitte e una vittoria alla fine di un mese che però ha visto la nostra rappresentativa fare diversi progressi e miglioramenti. Uno di questi riguarda l’innesto di giovani azzurri alla Nazionale maggiore, requisito voluto dallo stesso ct irlandese. E allora ecco affiorare nella lista dei convocati diversi giovani, la maggior parte dei quali provenienti dalle due franchigie Zebre e Benetton Treviso ma anche con un rappresentante del Calvisano, militante in Eccellenza.
Buttato nella mischia già nel primo impegno contro i giganti All Blacks, Giorgio Bronzini ha costituito una parte importantissima dello scacchiere di O’Shea, formando una solida mediana in coppia con l’apertura Carlo Canna. Il giocatore delle Zebre si è reso protagonista di performance esemplari e avrà sicuramente aiutato Bronzini, esordiente (primo cap in azzurro contro la Nuova Zelanda, mica male!), nell’adattamento al campo e al palcoscenico internazionale. Il mediano di mischia della Benetton, nonostante non sia più giovanissimo (26 anni), potrà certamente giovare allo sviluppo del rugby italiano, obiettivo primario del tecnico azzurro.
Ben meno esperti sono invece giocatori come Andrea Buondonno, pilone della Benetton Treviso. Anch’egli, come Bronzini, si è affacciato alla finestra dei Test Match di novembre da matricola (aveva vestito l’azzurro nella Nazionale di rugby a 7). Finora, per lui, poco spazio ma questo se lo saprà ritagliare con la crescita e l’esperienza. Esordienti contro il Sudafrica, hanno ben figurato Simone Ferrari e Nicola Quaglio (campione d’Italia nella passata stagione con Rovigo), entrambi piloni della Benetton Treviso. Non sono da dimenticare neppure prospetti interessanti come il tallonatore di Calvisano Sami Panico, il terza linea delle Zebre Maxime Mbandà e Marcello Violi, mediano di mischia delle Zebre.
Insomma, un ricambio generazionale in atto per dare un futuro all’ovale italiano.
giuseppe.bernardi@oasport.it
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Foto: Facebook Sami Panico