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Pallanuoto
Pallanuoto, intervista ad Arianna Gragnolati: “Esordire con il Setterosa è stato emozionante, è un grande onore giocare a fianco alle vicecampionesse olimpiche”
ESCLUSIVA OA SPORT – Arianna Gragnolati è sicuramente una delle giovani pallanuotiste italiane su cui il Setterosa del presente e del futuro può contare per restare ai vertici mondiali. L’A1 femminile di waterpolo sarà ferma fino a gennaio, ma la ventenne pavese in forza al Rapallo non lo è affatto, infatti si trova in questi giorni in ritiro ad Ostia con la Nazionale di Fabio Conti. L’abbiamo raggiunta per farci raccontare quali sono state le emozioni in occasione del recente esordio azzurro contro la Francia in World League (partita in cui Arianna ha strabiliato, ndr), come si convive con la dolce etichetta di “predestinata” della pallanuoto italiana e…altro… BUONA LETTURA!
Ciao Arianna. A due settimane dalla strepitosa prestazione tua e di tutto il Setterosa nell’esordio di World League, e con la A1 ferma per la lunga sosta invernale, quali sono le sensazioni e i pensieri “a freddo” su quella serata fiorentina?
“Esordire con il Setterosa è stata davvero una bella emozione, è sinceramente un grande onore giocare affianco alle vicecampionesse olimpiche…”.
La tua stagione è iniziata un po’ “in altalena”: grandi emozioni (positive) con il gruppo del Setterosa e qualche difficoltà di troppo in Campionato con il Rapallo (solo 4 punti all’attivo). Stila il tuo bilancio personale di questo primo segmento di stagione.
“Sicuramente con il Rapallo non abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Ma stiamo lavorando molto e intensamente per trovare al più presto la sintonia giusta in acqua tra noi atlete; sono sicura che possiamo fare molto meglio di quello che abbiamo dimostrato fino ad ora”.
Sei tornata quest’anno in Italia dopo la positiva parentesi spagnola tra le fila del Mataró Barcelona. Cosa ti aveva spinto ad emigrare in Catalogna e chi/cosa ti ha riportata in Italia?
“Senza dubbi, uno dei motivi che mi ha spinta ad andare in Spagna è stata la voglia di provare una nuova esperienza, oltre a degli screzi societari (sempre con il Rapallo, ndr) avuti anni fa ma poi, a distanza di mesi, risolti… La decisione di tornare in Italia è stata dettata dal fatto di voler tornare a giocare vicino casa, ma soprattutto la voglia di tornare a giocare nel Campionato italiano, che quest’anno sta risultando molto bello ed equilibrato”.
I numeri altisonanti presenti nel curriculum agonistico di Arianna Gragnolati ne fanno una delle predestinate della pallanuoto italiana (come anche la diciottenne romana Domitilla Picozzi). Ti pesa/pressa questo “ruolo” o ciò costituisce solo un enorme sprone per migliorarsi e provare a raggiungere le più alte vette…?
“Beh sicuramente l’esperienza nel Campionato spagnolo e le varie competizioni a cui ho partecipato con la Nazionale giovanile e con il Rapallo mi hanno fatto crescere molto negli anni. Tutto questo mi sprona a fare meglio e a migliorarmi sempre di più ogni giorno che passa”.
Se non fossi stata un “animale acquatico”, quale sport “all’asciutto” avresti voluto praticare a livello agonistico?
“Se non avessi scelto uno sport acquatico penso che sarei andata a giocare a pallavolo…”.
giuseppe.urbano@oasport.it
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Foto: archivio privato Arianna Gragnolati